Si è chiusa nei giorni scorsi la vertenza LGT Italia srl, una vicenda che ha occupato le pagine dei giornali durante le ultime festività natalizie, in un periodo di tempo durante il quale, solitamente, buona parte dei lavoratori si gode le festività di fine e inizio anno. Non tutti: quaranta lavoratori della filiale di LGT Italia di Padova, proprio a ridosso di Natale, erano scesi in agitazione per rivendicare il rispetto ed il diritto al lavoro.
Situazioni che accadono sempre più spesso. “Un tempo non era così – dice Massimo Cognolatto, Segretario Generale della Filt Cgil Padova – e ancora oggi il fenomeno è sottovalutato perché si nasconde nel mondo del lavoro caratterizzato da lunghe catene di appalti, che rispondono principalmente agli interessi della committenza e le cui ingiustizie finiscono con lo scaricarsi sui lavoratori. Lavoratori, è bene sottolinearlo, senza i quali la distribuzione della merce non potrebbe svolgersi e che negli ultimi anni sono divenuti numericamente rilevanti tanto da costituire un comparto produttivo assolutamente considerevole: dai dati del Centro di Ricerca Randstad Research risulta che la logistica conta in Italia 1,16 milioni di occupati e genera un valore di 92,7 miliardi di euro, pari al 5,41% del PIL”.
Ma che cosa era successo alla LGT Italia? “Purtroppo – spiega il Segretario Generale della Filt Cgil Padova – a fronte della perdita della commessa principale costituita dall’appalto con Autodis Ricauto, LGT Italia srl, azienda con sede a Brescia, era andata in crisi su Padova dichiarandosi impossibilitata a garantire la piena occupazione del cantiere e le ricerche di altre commesse, tali da compensare il carico di lavoro mancante, avevano dato esito negativo. Ci sono stati momenti di forte tensione ma finalmente nella settimana scorsa si sono raggiunte delle conciliazioni sindacali promosse dal nostro sindacato che hanno riconosciuto valori economici pendenti e incentivi all’esodo compensativi del danno subito. LGT Italia si è fatta carico dei crediti che i lavoratori vantano nei confronti delle società che hanno operato in sub appalto tra cui Italia Trasporti srl e Transport srl. Stiamo parlando di una cifra che raggiunge i 550 mila euro. E dobbiamo riconoscere che a facilitare l’esito della vertenza, facendosi garanti degli impegni, è stata la presenza al tavolo della committenza Ricauto spa e Autodis Italia spa che hanno contribuito significativamente al raggiungimento della stessa”.
“In definitiva – conclude Massimo Cognolatto – siamo complessivamente soddisfatti perché di più, vista la situazione, non si poteva ottenere e di questo erano consapevoli anche i lavoratori che ci hanno chiesto almeno di ‘vendere cara la pelle’. E questo lo abbiamo fatto. Per nostra natura, siamo portati a costruire relazioni sindacali, vere, basate sul confronto e la concertazione con l’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro, non certo in funzione della monetizzazione del danno, anche se va riconosciuto che offre un provvisorio ma importante riparo. Siamo certi che questa esperienza servirà di lezione anche ad altri: il rispetto delle norme, la responsabilità e la serietà d’impresa nel lungo periodo pagano sempre. Attendiamo ora il pagamento delle ultime code retributive. Un ringraziamento all’Unità di Crisi della Regione Veneto che ha svolto egregiamente il proprio ruolo”.