Flai Cgil Padova: “Un ottimo risultato. Ora avanti con il confronto con l’azienda per migliorare le condizioni di lavoro di lavoratrici e lavoratori su orari, flessibilità, precarietà e salari”
Si sono concluse ieri sera, allo stabilimento della Birra Peroni in via Prima Strada a Padova, le votazioni per le elezioni dei Rappresentanti Sindacali Unitari (RSU) in azienda. Il verdetto è stato netto e ha decretato una chiara vittoria della Flai Cgil che è risultata essere l’organizzazione sindacale più rappresentativa in azienda con oltre il 76% dei voti, eleggendo tre delegati su quattro. Questo il quadro finale: Votanti 116. Alla Flai Cgil 83 voti, alla Uila Uil 15 voti e alla Fai Cisl 14 voti.
“Si tratta – dice Giovanni Acco, Segretario Generale della Flai Cgil Padova – di un ottimo risultato che migliora, e non era facile, l’altrettanto lampante vittoria che avevamo ottenuto nella tornata elettorale precedente. Una vittoria molto significativa, raggiunta al termine di una campagna elettorale dove erano stati messi in campo tutti i mezzi possibili al fine di crearci problemi e impedirci di raggiungere questo eccellente risultato”.
“Altro motivo di soddisfazione – aggiunge il sindacalista della Cgil di Padova – è che due dei tre delegati che abbiamo eletto (Cacace Tiziano, Peraro Simone e Boscolo Marchi Filippo i loro nomi) sono di giovane età e questo rappresenta un valore aggiunto se guardiamo le cose in prospettiva futura. Un altro ottimo risultato raggiunto grazie all’impegno profuso e la tenacia dimostrata in questi ultimi mesi di cui vanno ringraziati i delegati e la segreteria provinciale della Flai Cgil, in particolare il compagno Giuliano Carraro”.
“Nei prossimi giorni – conclude Giovanni Acco – riapriremo un serrato confronto con la Direzione Aziendale che per noi della Flai Cgil Padova non può che andare verso una direzione obbligata, ossia il miglioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti. Questo significa che ci concentreremo su determinati temi come gli orari di lavoro, in particolare per una riduzione dell’estrema flessibilità che impongono a lavoratrici e lavoratori, sulla precarietà che va assolutamente diminuita e per un incremento del livello dei salari, fortemente erosi dalla spinta inflazionistica registrata negli ultimi anni”.