Flai Cgil Padova, Fai Cisl Padova e Rovigo e Uila Uil Venezia Padova: “Dopo mesi di trattativa, le proposte economiche della parte datoriale sono totalmente deludenti e assolutamente insufficienti a compensare la perdita del potere d’acquisto dei salari fortemente eroso dall’infiammata inflazionistica degli ultimi anni. Ieri, all’Ortoromi, ottima adesione allo sciopero”
Le segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, ieri, lunedì 1° luglio, in occasione dello sciopero nazionale di categoria proclamato per l’intera giornata di lavoro, hanno dato vita ad un presidio davanti alla sede della Società Cooperativa Agricola Ortoromi di Borgoricco, una delle principali realtà nazionali nel mercato delle insalate di prima e quarta gamma con una sede anche in provincia di Salerno. Una protesta organizzata dai sindacati confederali dopo la rottura del tavolo delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative e dei Consorzi agricoli scaduto il 31 dicembre scorso con uno sciopero che coinvolge, nella provincia di Padova, circa 800 lavoratori. Tra questi, circa 300/400 lavorano proprio nello stabilimento di Borgoricco della Ortoromi (che ha altri 200/300 dipendenti in provincia di Salerno). Da qui, la scelta di inscenare davanti alla sua sede la protesta.
“Questo sciopero – dicono Giovanni Acco della Flai Cgil Padova, Enrico Marchi della Fai Cisl Padova e Rovigo e Miriam Florian della Uila Uil Venezia Padova – arriva dopo 5 mesi di interminabili ed estenuanti trattative con le parti datoriali che non hanno portato a nulla fino ad interrompersi lo scorso 13 giugno. E lo scontro è tutto sugli aumenti salariali dove le distanze sono, almeno al momento, abissali. Noi avevamo chiesto un incremento delle retribuzioni di 210 euro da spalmare in tre anni, loro sono disposti a darcene poco più della metà. Impossibile accettare”.
“Si tratta di cifre – proseguono i tre sindacalisti – che non arrivano neanche a compensare la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni fortemente eroso dall’infiammata inflattiva degli ultimi anni e che sono uno schiaffo a lavoratrici e lavoratori che svolgono un duro lavoro e fondamentale per la vita dei cittadini del paese. Sono quelli che garantiscono che il cibo arrivi nelle tavole delle famiglie, ricordiamoci che durante la pandemia erano considerati fondamentali”.
“Come è già successo – concludono Acco, Marchi e Florian – nei rinnovi contrattuali degli altri settori agroindustriali, anche queste lavoratrici e lavoratori hanno diritto di vedere riconosciuta la loro dignità, l’impegno e la qualità della loro professionalità, a maggior ragione in un settore che, soprattutto nell’ultimo anno, fatica a trovare manodopera. E questo dovrebbe essere un valore che andrebbe assolutamente preservato. L’ottima adesione registrata oggi (oltre il 70% dei dipendenti della Ortoromi ha aderito) è un ottimo segnale. La speranza è che la trattativa riprenda sui giusti binari altrimenti la mobilitazione è destinata a proseguire”.
Il servizio di Telenordest sullo sciopero e presidio di ieri davanti alla Società Cooperativa Agricola Ortoromi di Borgoricco (PD)