Dopo migliaia di segnalazioni giunte alla Polizia postale, il 22 agosto scorso Meta, in qualità di proprietaria dei contenuti presenti su Facebook, ha rimosso il gruppo “Mia moglie”, presente sul social dal 2019.
Al suo interno il gruppo ospitava oltre 32.000 membri in larga parte di sesso maschile, persone provenienti da tutti i contesti sociali, culturali ed economici.
Il gruppo è stato rimosso solo a seguito di segnalazioni giunte alla Polizia postale per lo più da donne che si sono viste pubblicate foto private e conversazioni riguardanti momenti intimi con il proprio marito o compagno, parente o amico.
Lo stesso sta accadendo per altri gruppi, piattaforme, siti dedicati in modo esplicito alla violenza di genere e a contenuti pedopornografici.
Immagini e conversazioni presenti nel gruppo “Mia moglie”, nella piattaforma “Phica.eu” e in altri siti, e gruppi dedicati alla diffusione di immagini pedopornografiche, oltre a configurarsi per le modalità usate come reato, si rifanno ai precetti propri della cultura patriarcale e capitalista uniformata al desiderio di sfruttamento economico, di abuso, possesso, dominio e che si esplica attraverso la mercificazione del corpo delle donne, e anche di minori.
Al di là delle sanzioni di tipo penale, resta aperta la questione legata alla violenza simbolica di matrice patriarcale presente all’interno del gruppo. La violenza di genere, sia essa agita direttamente, attraverso lo scambio di immagini, o indirettamente, attraverso la partecipazione a gruppi aventi come oggetto la promozione della mercificazione dell’intimità e dell’abuso del corpo di donne e uomini e di minori, è del tutto incompatibile con i principi di rispetto tra i sessi sanciti dallo Statuto della Fiom e di quello della Cgil.
La Segreteria della Fiom di Padova ritiene necessario su questi temi una presa di posizione netta, ritenendo che la nostra struttura organizzata di delegate e delegati possa contribuire a sensibilizzare nei propri luoghi di lavoro alla massima attenzione a queste tematiche. Pertanto, una nota sull’argomento è stata oggi diffusa nei luoghi di lavoro con l’invito a tutte e tutti di segnalare agli enti preposti situazioni analoghe.
Oggi, inoltre, su Collettiva è stato pubblicato un editoriale, a firma del direttore Stefano Milani, incentrato proprio sull’argomento che vi invitiamo a leggere al seguente link: https://www.collettiva.it/rubriche/il-sassolino/io-maschio-complice-ctww29kp