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Gran caldo, la denuncia della Fillea Cgil di Padova: “Imprenditori poco interessati a discutere della salute dei propri lavoratori ma attenti solo al profitto”. E cita il caso di Europadova srl

“Necessario un completo ripensamento del processo produttivo delle costruzioni che parta dalla tutela e sicurezza di chi, a decine di metri d’altezza, lavora su ponteggi o tetti con temperature che superano i 35° percepiti”

Se è vero che le grandi ondate di calore di questi giorni ci consegnano uno scenario termico sempre più instabile ed avverso per la salute di tutte le lavoratrici e lavoratori in generale, a maggior ragione questo vale per i lavoratori edili che, per la natura del lavoro che svolgono, sono esposti a qualunque condizione meteorologica.  E, in questo senso, non rassicurano le previsioni metereologiche che ci anticipano che probabilmente per tutto il mese di agosto assisteremo a temperature record di gran lunga superiori ai 35 gradi con grave e serio rischio per la salute di chi lavora.

“Il rischio del colpo di calore è elevato e già ci sono state le prime vittime quest’anno – dichiara Gianluca Badoer, Segretario Generale della Fillea Cgil di Padova – pertanto è opportuno che in ogni luogo di lavoro le aziende predispongano strumenti per la rilevazione di temperature ed umidità. È necessario un completo ripensamento del processo produttivo delle costruzioni, partendo da chi lavora nei ponteggi e concludendo da chi sta tutti i giorni sui tetti, perché chiunque lavori in particolari condizioni di rischio e a temperature superiori i 35 gradi percepiti deve essere attentamente monitorato.”

“Proprio per tutelare la salute e sicurezza degli operai edili – prosegue il Segretario Generale della Fillea Cgil Padova – abbiamo preso contatto con le aziende sindacalizzate per verificare la possibilità di sottoscrivere accordi per garantire condizioni lavorative più sicure ma su questo fronte non abbiamo trovato la disponibilità della classe imprenditoriale, miope ed attenta solo al profitto. Ne è un esempio l’azienda Europadova SRL, che dopo un primo incontro, nel quale aveva dato disponibilità ad una rimodulazione dell’orario, ha deciso di rimandare la discussione dell’accordo e la sua firma di un paio di settimane, di fatto cercando di scavallare il mese di agosto quando il problema sarà ormai ridotto e passato”.

“Troviamo questa situazione paradossale e sintomo di un profondo disinteresse per chi lavora – si inserisce Antonio Alaia della FILLEA CGIL di Padova – perché, di fatto, la nostra proposta era quella di ridurre l’esposizione di lavoratrici e lavoratori nelle ore più calde, senza perdere il diritto al salario completo ed al pasto e utilizzando gli strumenti già esistenti di cassa integrazione per eventi meteorologici avversi. Non capiamo perché ci sia stata questa improvvisa interruzione dei tavoli sindacali, ma ci sembra sintomo di un profondo egoismo e di non interesse per chi, tutti i giorni, lavora.”

“Chiediamo alle istituzioni preposte – aggiunge Alaia – vale a dire alla Medicina del Lavoro e all’Ispettorato del Lavoro, di attivare i controlli necessari per la tutela dei lavoratori, evitando condizioni che possano determinare colpi di calore o svenimenti. I colpi di calore sono a tutti gli effetti infortuni sul lavoro: le condizioni climatiche sono ormai tali da non consentire i normali processi di termoregolazione interna dei nostri organismi”.

“Come Fillea CGIL – concludono i due sindacalisti – continueremo il nostro percorso di incontro e confronto con le aziende, senza però rinunciare mai a mettere al primo posto la salute di operatrici ed operatori del settore. Più di mille persone sono morte sul lavoro nel 2022 e non possiamo accettare che si continui ad essere vittima dell’egoismo e dalla necessità di produrre il più velocemente possibile senza il rispetto per la salute e la sicurezza dei cittadini. Chiediamo che vengano utilizzati tutti gli strumenti necessari per difendere i lavoratori perché il caldo non è semplicemente una questione industriale, bensì un tema di salute e di dignità del lavoro”. 

Via Longhin, 117 Padova Tel. 049-8944211 - Fax 049-8944213 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. PEC : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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