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Il caso Grafica Veneta al Centro San Gaetano: “Una storia di ignavia che non può essere chiusa”

Aldo Marturano: “Una serata molto importante, con un dibattito di alto profilo che ha restituito verità a una vicenda che qualcuno vorrebbe chiudere frettolosamente. Noi non lo permetteremo”.

La Cgil di Padova con lo scrittore Maurizio Maggiani, l’On. Alessandro Zan, la Vice Segretaria della Cgil nazionale, Gianna Fracassi, i lavoratori sfruttati e le RSU dentro Grafica Veneta, in una serata organizzata per concentrare l'attenzione sul tema del caporalato e della prevaricazione del profitto sulla dignità umana



“Come posso io raccontare delle storie, magari anche belle, istruttive e dagli elevati sentimenti etici se poi, per farle leggere, devo ricorrere agli schiavi?”. È questo l’interrogativo morale che Maurizio Maggiani ha posto ieri sera, la stessa domanda che tempo fa, dalle pagine de La Stampa, aveva rivolto ai suoi colleghi scrittori e agli editori ricevendo, tranne poche eccezioni, un imbarazzato silenzio. Lo scrittore ha colto uno degli aspetti più controversi sollevati dalla vicenda di Grafica Veneta, ossia la mancata reazione di intellettuali e operatori della cultura allo scandalo esploso nell'azienda di Trebaseleghe. Se ne è parlato  ieri sera al Centro Culturale San Gaetano, in un dibattito introdotto dal Segretario Generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano, a cui hanno partecipato, oltre al già citato Maurizio Maggiani, anche l'On. Alessandro Zan (“quando ho saputo che il mio libro che parlava di diritti veniva stampato a Grafica Veneta, ho avuto i brividi”), e la Vicesegretaria nazionale della Cgil, Gianna Fracassi.

“Una serata molto importante con un dibattito di alto profilo” ha detto al termine dell'iniziativa il Segretario generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano, che nel suo intervento introduttivo ha ricordato Dante e il girone infernale degli ignavi, cui finirebbero idealmente collocati diversi dei protagonisti di questa vicenda, perché “il caso Grafica Veneta è una storia di ignavia, diventata cultura dominante. Il caporalato è ormai un fenomeno molto diffuso, ma quando tocca il mondo della cultura sorprende ancor di più. Per questo, crediamo che la questione non possa venire chiusa, come vorrebbe il Presidente di Grafica Veneta, finché non verrà restituita piena dignità ai lavoratori vittime dello sfruttamento”.

La Vicesegretaria nazionale della Cgil, Gianna Fracassi - che non ha potuto partecipare in presenza al dibattito, ma solo in video-collegamento, per la sopraggiunta convocazione urgente del Governo per discutere della manovra finanziaria e della riforma del fisco – ha fatto notare “come questa vicenda risulti emblematica perché tiene insieme tanti temi: la precarietà, la questione degli appalti, lo sfruttamento del lavoro. Eppure, i fili che tengono tutto insieme sono fatti dello stesso materiale: violenza, omertà, razzismo, vigliaccheria e appunto ignavia. Una storia che fa emergere sentimenti di vergogna e indignazione, con l'aggravante di essere successa nel mondo della cultura, dove ci saremmo aspettati una reazione maggiore di chi vi opera e ha l'ambizione di elevare le coscienze. Ma tranne poche eccezioni, alcune presenti in sala e che ringraziamo, questa reazione non c'è stata e la cosa non può non interrogarci”.

Tra i pochi che hanno reagito, oltre a Maurizio Maggiani, c’è stato l’On Alessandro Zan che, scoperto che il suo libro in uscita sarebbe stato stampato a Grafica Veneta, ne ha ritardato la pubblicazione proprio per trovare un’altra azienda: “cosa non semplice, essendo praticamente Grafica Veneta sostanzialmente monopolista del settore. Ma era una cosa che non potevo non fare: io non sono uno scrittore, sono un politico e ho delle responsabilità politiche che non potevo ignorare”.

Nel corso della serata, particolarmente seguito è stato anche l'intervento di uno dei lavoratori pachistani che ha raccontato la sua esperienza di vittima del sistema di caporalato e quello di un lavoratore, Rappresentante Sindacale Unitario della Slc Cgil all'interno di Grafica Veneta, che ha portato la sua testimonianza.


Ma sicuramente il più applaudito è stato lo scrittore Maurizio Maggiani che al termine della serata ha detto: “Ero venuto pensando di dover dire delle cose ragionevoli ma, in realtà, me ne vado dopo aver io ascoltato delle cose molto ragionevoli. Ho sentito le voci provenienti da un'intelligenza, che a volte può sembrare sepolta o nascosta, che è quella di chi milita nel lavoro e ne coltiva il valore con passione e amorevolezza. Con un'espressione che mi invento ora, direi che fa ciò con un’intelligenza amorevole. Ed è stato molto istruttivo”.
 
Si allega l'articolo de il Mattino sulla serata
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