Le Segreterie Provinciali di CGIL, CISL e UIL di Padova hanno seguito con molta attenzione le recenti notizie relative all'annunciata operazione di cessione del 70% delle quote del Terminal Interporto di Padova a un partner internazionale.
“Innanzitutto – dichiarano in una nota il Segretario Generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano, il Segretario Generale della Cisl di Padova e Rovigo, Samuel Scavazzin e il Coordinatore della Uil di Padova, Massimo Zanetti – desideriamo ringraziare la disponibilità dimostrata da Interporto Spa, nelle figure del Presidente, Vicepresidente e del Direttore, con cui ieri abbiamo avuto un incontro formale durante il quale siamo stati informati su quanto sta avvenendo. Comprendiamo che tale operazione si inserisca in un percorso che guarda lontano e in un contesto più ampio di riorganizzazione e potenziamento dell'Interporto, con l'obiettivo dichiarato di incrementare i traffici, attrarre nuovi investimenti e consolidare il ruolo strategico di questa infrastruttura per il territorio padovano e veneto. Riconosciamo, infatti, l'importanza cruciale dell'Interporto come nodo logistico fondamentale per il sistema produttivo sia regionale che nazionale, per la sua funzione di supporto all'export e per le potenziali ricadute positive in termini di sviluppo della zona industriale circostante. Un ruolo che oggi Interporto Spa svolge attivamente e positivamente ma che, in futuro, può essere messo a rischio dall’aggravarsi delle crescenti tensioni internazionali e geopolitiche in corso, ulteriormente alimentate dalla guerra commerciale ultimamente esplosa”.
“È per questo motivo – prosegue la nota – che in questa fase delicata, caratterizzata da scelte importanti per il futuro dell'Interporto, esprimiamo una posizione di attento monitoraggio e di responsabile interlocuzione con tutti i soggetti coinvolti. Pur non precludendoci un'analisi costruttiva dell'operazione, riteniamo che sia indispensabile valutare nel dettaglio alcuni aspetti fondamentali, a partire da un’approfondita e cruciale valutazione del piano industriale del partner che verrà selezionato. Tale piano dovrà sia salvaguardare il fondamentale ruolo del Pubblico, continuando ad essere un esempio virtuoso di gestione della cosa pubblica come avviene oggi, sia fornire una chiara e puntuale visione e programmazione di quali saranno le strategie di sviluppo del Terminal, le previsioni di traffico, gli investimenti in innovazione tecnologica e le ricadute sull'intera filiera logistica.”.
“Accanto a ciò – dicono i tre leader sindacali - un'attenzione particolare dovrà essere dedicata alle conseguenze sul piano occupazionale. Chiediamo garanzie precise sul mantenimento e, se possibile, sul miglioramento dei livelli occupazionali, sulla qualità del lavoro e sulla valorizzazione delle professionalità presenti nel Terminal. L'innovazione tecnologica, pur necessaria per aumentare l'efficienza, dovrà essere gestita in modo da favorire la crescita professionale dei lavoratori e non penalizzarne le condizioni di lavoro”.
“Infine – concludono Aldo Marturano, Samuel Scavazzin e Massimo Zanetti – Cgil Cisl e Uil CGIL desiderano sottolineare l'importanza di un confronto trasparente e costante con le istituzioni pubbliche, con i rappresentanti del mondo economico e con le parti sociali. In quest’ottica, le tre organizzazioni sindacali si dichiarano da subito disponibili a venir maggiormente coinvolte nel monitoraggio della futura gestione. È fondamentale che le decisioni sul futuro dell'Interporto siano condivise e partecipate, al fine di garantire la tutela degli interessi dei lavoratori, la promozione di uno sviluppo sostenibile per l'infrastruttura e per l'intera comunità padovana”.