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Cgil lancia la campagna “I diritti non si appaltano”

Su Collettiva il longform con dati, podcast, storie, video

 La Cgil ha lanciato questa mattina “I diritti non si appaltano”: una campagna nazionale di comunicazione, in sette diverse lingue, per il lavoro dignitoso, contro lo sfruttamento e i falsi appalti. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione del segretario generale Maurizio Landini, del responsabile appalti Alessandro Genovesi e del responsabile legalità Alessio Festi.

Per l’occasione la redazione di Collettiva ha realizzato un longform, che oltre a contenere i materiali della campagna di comunicazione, racconta, con l’ausilio di dati, video, podcast e articoli, diverse storie, denunce e buone pratiche sul mondo degli appalti.

L’iniziativa si rivolge a diversi milioni di lavoratrici e lavoratori, in particolare ad una parte dei circa 3 mln di persone che secondo l’Istat svolgono lavori in modo irregolare e ad una parte degli oltre 5,7 mln di dipendenti e lavoratori autonomi che sono classificati a basso reddito, spesso impiegati proprio nella catena degli appalti e subappalti. Tra gli obiettivi: contrastare lo sfruttamento, il lavoro nero e gli appalti irregolari, bloccare l’abuso di appalti e subappalti, impedire il dumping contrattuale e la concorrenza sleale, che spesso sono anche la causa di infortuni e morti sul lavoro.

L’approfondimento giornalistico racconta di importanti risultati ottenuti, nei settori pubblici e privati, grazie alla contrattazione d’anticipo e alla sottoscrizione di protocolli e accordi. È il caso del protocollo sugli appalti per il Giubileo di Roma 2025, e delle esperienze Italpizza, Giuliani Arredamenti, Mondo Convenienza, Esselunga, il distretto della pelletteria di Firenze, Cremonini, solo per citarne alcuni.

Inoltre, gli appalti, come dimostrano inchieste e processi, sono terreno di conquista e affari per la criminalità organizzata e le mafie, e a pagarne le conseguenze sono proprio i lavoratori. La Cgil, con un’operazione di monitoraggio, ha seguito 37 processi nei quali si è costituita parte civile, ed è evidente come negli appalti il meccanismo di infiltrazione sia quasi sempre presente. Alcuni esempi riportati: l’infiltrazione camorristica nella sanità partenopea, le inchieste “Dirty Job” in Abruzzo, “Keu” in Toscana, “Taurus” in Veneto, “Aemilia” in Emilia Romagna e i tanti processi successivi nella stessa Regione per l’infiltrazione ‘ndranghetistica negli appalti in svariati settori economici.

“Coerentemente con la battaglia portata avanti attraverso i referendum e per valorizzare la forza dei 12 milioni di Sì, lanciamo la campagna ‘I diritti non si appaltano’. Vogliamo aprire - afferma la Cgil - una nuova stagione di vertenze collettive e individuali, ma anche di contrattazione preventiva e modelli organizzativi virtuosi, capaci di bloccare sul nascere le pratiche distorsive e promuovere uno sviluppo economico equo, inclusivo e sostenibile”.

→ Per il longform di Collettiva clicca qui

La diretta della Cgil nazionale della presentazione della nuova campagna del sindacato con gli interventi del Segretario Generale Maurizio Landini, del responsabile per gli appalti Alessandro Genovesi e del direttore di Collettiva, Stefano Milani

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