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Chiusura parcheggio via Orus, altra tegola sul personale sanitario. Ieri la protesta della Fp Cgil Padova

Con la Delibera n 47 del 13.01.2025 è stata sancita l’adesione all’accordo Quadro sottoscritto tra Azienda Zero e Sinergo Spa di Martellago (Ve) per il servizio di progettazione di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione di un nuovo edificio destinato ad ospitare l’apparecchiatura di Risonanza Magnetica 7 Tesla nel sito di proprietà aziendale di Via Orus a Padova dove attualmente è presente il Parcheggio San Massimo, cui si servono tanti dipendenti che si recano quotidianamente al proprio lavoro in Azienda Ospedaliera. Sorge spontanea la domanda: dove parcheggeranno ora?

Un dettaglio per l’Az. Ospedaliera ma, nella realtà, un grosso e cronico problema per i tanti dipendenti e pazienti che quotidianamente devono recarsi nelle strutture ospedaliere della città (Giustinianeo, IOV, Sant’Antonio solo per citare i primi, in attesa della realizzazione della Nuova Pediatria) e puntualmente perdono un’infinità di tempo a cercare un parcheggio dove lasciare il proprio mezzo. Una situazione destinata ulteriormente a peggiorare se non si interverrà per tempo visto che il parcheggio San Massimo è destinato a lasciare spazio al nuovo apparecchio di risonanza magnetica 7 Tesla.

Per questo motivo, ieri giovedì 3 aprile, lavoratrici e lavoratori insieme alla Fp Cgil Padova hanno inscenato un piccolo Flash Mob proprio nel parcheggio che verrà a mancare con l’obiettivo di sollevare pubblicamente questo problema.

“Il problema dei parcheggi – dicono Alessandra Stivali e Alfredo Sbucafratta della FP Cgil Padova – in prossimità dell’ospedale di Padova è ormai cronico. Ciò non toglie che sia assolutamente reale e concreto e riguarda quotidianamente centinaia di lavoratrici e lavoratori che si recano in ospedale. Ora, la situazione con la sottrazione di questa ulteriore area è destinata, se possibile, a peggiorare. Per questo chiediamo all’Azienda Ospdaliera di agire prima e farsi carico di questo problema che costringe i dipendenti anche a recarsi due ore prima al lavoro per riuscire a trovare un posto per l’auto. Oltre a valutare la fattibilità della costruzione di una struttura multi-piano che preveda l’area parcheggio, si può ragionare su altre soluzioni: per esempio, si potrebbero recuperare posti auto se l’Az. Ospedaliera prendesse in concessione l’ex Macello di via Cornaro, oppure incrementando e rendendo accessibili i parcheggi della Residenza Universitaria Copernico, proprio a due passi da qui. Inoltre si dovrebbe anche pensare ad un modo per calmierare i costi dei parcheggi per il personale realizzando delle convenzioni. Altra soluzione potrebbero essere il parcheggio di via Corrado alla Stanga e l’autosilos di via Gattamelata da collegare maggiormente con il potenziamento delle navette. La cosa fondamentale è che dopo le opportune valutazioni, si rendano operative queste soluzioni prima dell’apertura del cantiere che chiuderà il parcheggio San Massimo”.

“Infine – rivelano Stivali e Sbucafratta – il sabato e la domenica non sono pochi coloro che, approfittando del minor afflusso al Giustinianeo per la chiusura degli ambulatori, parcheggiano all’interno dell’ospedale gratuitamente per poi recarsi in centro. Ecco basterebbe che a loro venisse imposto di pagare un ticket. Considerato che sono tantissimi, il gettito sarebbe significativo e potrebbe venir reinvestito proprio per progetti che hanno l’obiettivo di combattere il problema parcheggi”.

Il servizio di 7 Gold Telepadova sulla protesta della Fp Cgil Padova

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