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Il popolo della pace di nuovo in Piazza: ieri, sabato 1 marzo, 14 flash mob a Padova e provincia per chiedere la pace dopo 3 anni dall'inizio della guerra Russia-Ucraina,

Uniti per la Pace – Padova: “14 Flash Mob in altrettanti comuni della Provincia di Padova per dire che l’alternativa alla guerra è la politica della pace, cominciando a fermare la corsa al riarmo e rinsaldando l’alleanza politica dei Paesi europei affinché l’Europa diventi un forte e unitario attore di pace”

Di nuovo in piazza per la pace. E' successo ieri, sabato 1 marzo, a Padova e in 13 Comuni della Cintura (Abano, Albignasego, Cadoneghe, Limena, Montegrotto, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Selvazzano, Teolo, Vigodarzere, Vigonza) dove dalle 11.00 alle 12.00, gli aderenti del Coordinamento “Uniti per la Pace – Padova“ (la sigla dietro cui si riconoscono una ventina di associazioni sia laiche che religiose, compresa la Cgil di Padova, unite dai valori della pace e tenacemente in opposizione a tutte le guerre nel mondo) sono scesi in piazza, in un’azione coordinata, per urlare un messaggio forte e chiaro stampato negli striscioni esibiti: CESSATE IL FUOCO!.

“Era il 24 febbraio 2022 – hanno spiegato da Uniti per la Pace - Padova – e l’invasione russa dell’Ucraina riportò la guerra in Europa. Da allora è stato un crescendo di vite spezzate, di luoghi distrutti, città devastate, migliaia di morti e milioni di profughi in fuga dalle proprie case e dal loro Paese. In questi tre anni, nonostante le pressioni della società civile, l’azione politica è stata debolissima lasciando il posto alla convinzione che la guerra possa essere la soluzione dei problemi. Non solo: nel frattempo l’economia di guerra ha preso il sopravvento con l’aumento della spesa per armamenti e la militarizzazione dell’economia. Una politica di guerra fatta di odio, oblio, violenza, censura, cinismo, ricatti e accordi segreti a cui nulla importa delle migliaia di morti, degli sfollati, delle città distrutte, delle infanzie interrotte e del pianeta violentato ed avvelenato. Davanti a tutto ciò non possiamo restare inermi e passivi”.

“L’estendersi – hanno proseguito da Uniti per la Pace - Padova – e l’aggravarsi dei conflitti come la guerra in Ucraina e le altre guerre in atto (Israele-Palestina, Medio Oriente, Africa e tutte le guerre dimenticate) ci obbliga a non fermarci ed a non accettare la logica delle strategie militari degli Stati la cui conseguenza è la frantumazione della società. Non possiamo acconsentirlo e per questo continuiamo e continueremo a parlare alle coscienze, a chiedere di cessare il fuoco e ribadire la necessità che politica e diplomazia, nel rispetto del diritto internazionale, svolgano la loro fondamentale funzione e assolvano al compito di ristabilire giustizia e sicurezza”.

“Crediamo fermamente – hanno concluso da Uniti per la Pace - Padova – che l’alternativa alla guerra esista e sia la politica della pace. Si fermi la corsa al riarmo, usciamo dal giogo imposto dai dittatori delle grandi potenze, rinsaldiamo l’alleanza politica tra Paesi europei per fare dell’Europa un forte ed unitario attore di pace. Non arrendiamoci al solito e trito slogan che ci dice che ‘se vuoi la Pace devi preparare la Guerra’. E rendiamoci conto che, semmai, è vero l’esatto contrario: ‘se vuoi la pace prepara la pace’”.

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