Grande spazio nella stampa e nelle TV locali all’argomento sviluppato nella conferenza stampa convocata ieri dalla Fp Cgil Padova, nella sede della Camera del Lavoro di Via Longhin, che ha messo i puntini sulle i sul reale numero di effettivi, soprattutto tra infermieri ed Oss ma anche tecnici e amministrativi, nei reparti del Giustinianeo e del Sant’Antonio, ospedali facenti parte dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova.
“Nell’ultimo anno – hanno detto Alessandra Stivali, Segretaria Generale della Fp Cgil Padova e Alfredo Sbucafratta, Segretario Provinciale della Fp Cgil Padova – l’Azienda Ospedaliera di Padova, secondo i dati diffusi dalla Regione Veneto, ha assunto 356 nuovi lavoratori su un totale di 6033 dipendenti del comparto. Ma la verità è che si tratta di un numero destinato a colmare, neanche pienamente, le uscite registrate nello stesso periodo dovuto a pensionamenti e licenziamenti. In realtà, quindi, a noi risulta che a consuntivo i lavoratori del comparto in meno rispetto a fine 2022 saranno 122 pur a fronte delle 356 assunzioni che l'Azienda Ospedale Università dichiara di aver fatto lo scorso anno”.
“La verità – hanno proseguito i due sindacalisti – è che per lavorare con un po' di tranquillità il comparto avrebbe bisogno di almeno 200 assunzioni. Vale la pena sottolineare che lo scorso anno sono stati assunti molti medici, che nessuno mette in dubbio servissero, ma evidentemente questo ha eroso tetto di spesa per il comparto. Ora chiediamo di prorogare le graduatorie di infermieri e oss fino alla scadenza di tutte le chiamate. A marzo ci sarà la nuova prova scritta per gli infermieri: diversamente, in estate, con la nuova graduatoria, chi era in lista nella precedente e non è stato chiamato, avrà fatto il concorso per niente. È molto importante che le due graduatorie attualmente in essere vengano prorogate fino alla scadenza di tutte le chiamate. Ci sono persone che stanno aspettando di essere assunte avendone diritto e che cominciano a chiedersi se effettivamente lo saranno. La graduatoria degli infermieri non verrà usata tutta, perché è in arrivo un nuovo concorso. A marzo ci saranno gli esami orali, che creeranno due graduatorie. Quelle vecchie andranno in scadenza in estate, se i vincitori non vengono chiamati non potranno più essere inseriti e avranno vinto il concorso per niente. Una beffa inaccettabile!”
“Non possiamo nascondere — concludono Stivali e Sbucafratta — la nostra forte preoccupazione. La realtà dell’Azienda ospedaliera universitaria non è quella che viene raccontata. Il problema sono i carichi di lavoro: oggi lavoriamo con variabilità di presenza e occupazione dei posti letto troppo alta rispetto agli anni precedenti. C’è una decina di posti letto in più da sostenere rispetto ai carichi di lavoro e questo significa, in parole povere, che non viene rispettato il rapporto di un lavoratore del comparto, infermieri e oss, ogni 12 pazienti. Basti pensare che in area medica sono 2 ogni 27-33 pazienti, complice anche la presenza dei letti bis che lì sono la normalità tra novembre e gennaio, sia per l'aumento dell'età della popolazione che per le epidemie influenzali. La conseguenza è che il personale non ce la fa più a sopportare questi carichi di lavoro abbinati a turni complessi e sfiancanti che li portano al burn-out e alla decisione di dimettersi anche dopo 30 anni di lavoro: si tratta di figure di esperienza , vere e proprie colonne portanti del sistema, che vengono meno prima di poter affiancare i nuovi assunti per cui i tempi sono sempre lunghi. Ecco perché, rafforziamo la richiesta della convocazione di un tavolo sulla dotazione organica, di per sé è molto diversa dalla presenza effettiva dei lavoratori, nettamente inferiore se consideriamo malattie, permessi per la legge 104 e una presenza di part time ridotta al minimo: qui a Padova siamo sotto il 10% laddove la legge prevede fino a un massimo del 25%”.
Il Servizio di Telenordest sulla questione personale nell'Azienda Ospedaliera di Padova