Come Fiom di Padova condanniamo senza se e senza ma quello che è accaduto la notte fra domenica e lunedì al Campus Kidane di Padova dove, approfittando dell'assenza degli 11 ospiti e dei loro educatori, che in questi giorni sono fuori per una breve vacanza, qualcuno è entrato nella struttura con il preciso intento di far danno e intimidire ragazzi e operatori rompendo le porte, sfasciando il mobilio, rovesciando a terra oggetti, vestiti, cibo, detersivi e bevande e rubando solo due computer e distruggendo la documentazione dei giovani ospiti contenuta in due faldoni.
Nel Campus Kidane di Padova, una delle strutture gestite da don Luca Favarin, presidente della cooperativa Percorso Vita, infatti, vivono giovanissimi stranieri salvati dalla strada e dal racket della droga. Proprio per questo il primo pensiero è che questa sia un’azione intimidatoria contro questo tipo di realtà che tolgono manodopera a basso costo per furti e spaccio.
“La nostra città è e sarà sempre luogo della cultura, della solidarietà e dell’accoglienza! Padova ha l’unica università italiana medaglia d’oro della resistenza contro il nazifascismo ed è sempre stata in prima linea contro i soprusi vigliacchi. Soprusi contro i quali i metalmeccanici vigilano e vigileranno sempre con ogni mezzo. Chi mette a repentaglio progetti come quello di don Luca Favarin tocca anche la Fiom ed i metalmeccanici. Pe questi motivi siamo pronti, se ci fosse bisogno, ad aiutare i ragazzi nella sistemazione del Campus Kidane. Tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno vanno a don Luca, ai lavoratori della cooperativa Percorso vita e ai migranti che cercano, attraverso questa realtà, di ricostruirsi una vita nel nostro Paese, uscendo dalle persecuzioni, dallo sfruttamento e dalla schiavitù.” Ha dichiarato Loris Scarpa, segretario generale della Fiom di Padova.