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CORONAVIRUS: LA SITUAZIONE NELLE AZIENDE METALMECCANICHE DEL PADOVANO

In queste ore è in continuo aggiornamento la lista delle aziende che entrano in sciopero o che stanno chiedendo la cassa integrazione o che entrano in agitazione o che vengono chiuse per presenza di contagi o che vengono chiuse per le richieste di prevenzione mosse dai delegati.

I delegati e le delegate sono impegnati a tutte le ore per gestire le molteplici situazioni e criticità all’interno delle diverse aziende presenti sul territorio che sono differenti sia per grandezza che per attività produttiva.

I lavoratori e le lavoratrici della Maschio Gaspardo di Campodarsego, della Komatsu, della Pavan, della Carel, della Guidolin, dell’Arcellot Mittal, dell’Almaviva, del Consorzio RFX, della Comdata, della Ne-t by Telerete Nordest, della ALL.CO, della Antonio Carraro, della Zilmet hanno scioperato oggi in diverse modalità.

In Acciaierie Venete domani mattina ci sarà un incontro fra RSU e proprietà per decidere sulla sospensione delle attività produttive.

La Parker era già in cassa integrazione ed è stata chiusa e svuotata oggi a causa di un caso di contagio. 

A causa della scoperta di un contagio alla Komatsu è stata chiesta la sospensione dell’attività produttiva e c’è stato anche uno sciopero, al quale hanno aderito oltre il 70% dei dipendenti presenti.

Grazie anche allo sciopero di oggi, la Antonio Carraro sarà chiusa per due giorni per sanificazione.

Alla Parpas è stata chiesta la sospensione delle attività ed è stata inviata la richiesta di cassa integrazione.

La Carraro Drivetech è in fermo per sanificazione, per il momento i lavoratori sono in sospensione retribuita e gli impiegati sono in smart working.

Alla Minigears i delegati hanno accordato con la direzione la chiusura dello stabilimento dalla prossima settimana con permessi collettivi.

Hanno disposto la chiusura in ferie, in attesa di avere disposizioni sulla cassa integrazione la Fast, la Epta e la Hipe.

Alla Ima-Saf i lavoratori sono stati messi in ferie.

Alla DAB sono stati concordati ferie e permessi per tutti i lavoratori.

Alla Lofra sono stati predisposti due giorni di fermo dell’attività lavorativa.

La Valvitalia Group ha sospeso l’attività produttiva. 

Alla Gn Hearing i lavoratori sono in ferie a rotazione in attesa dell’attivazione della cassa integrazione.

Alla ABB e alla Hiref si sta discutendo della riorganizzazione delle modalità di lavoro dei reparti produttivi, mentre gli impiegati sono stati messi in smart working.

Alla Ceit è stato deciso che sarà garantita la presenza minima indispensabile del personale operativo e tutti gli altri lavoratori saranno messi in sospensione retribuita.

I lavoratori del Consorzio Rfx sono suddivisi fra smart working e ferie.

La Techmocar è chiusa e i dipendenti saranno in ferie per 15 giorni.  

La Bedeschi ha interrotto le attività: alcuni lavoratori sono in ferie, altri in smart working.

Alla Ne-t by Telerete Nordest, oltre allo sciopero, hanno rimodulato le presenze per garantire solo i servizi per gli enti pubblici.

La Engineering ha modulato l’attività produttiva fra smart working e cassa integrazione.

Alla Ravagnan tutti gli impiegati sono stati messi in smart working e gli operai saranno in ferie da lunedì.

Alla Megius saranno tutti in ferie da lunedì.

Alle Argenterie Greggio si farà ricorso alla cassa integrazione.

Alla Bimecc Engineering spa i lavoratori sono divisi fra cassa integrazione e ferie.

I lavoratori della STE Energy Srl sono in smart working o in ferie.

Le aziende informatiche stanno facendo massiccio ricorso allo smart working.

“La priorità per tutti dovrebbe essere fermare o perlomeno cercare di rallentare il contagio, è quello che ci chiedono i lavoratori della sanità ed è quello a cui dovrebbero aspirare tutte le aziende e non solo i sindacati, anche perché la produzione era già rallentata prima e sta ulteriormente rallentando, dato che le forniture non arrivano. I lavoratori e le lavoratrici riconoscono la gravità della situazione, ma hanno anche molta paura e questo sentimento va rispettato e considerato. Gli industriali avrebbero dovuto collaborare con i sindacati per mettere in sicurezza tutti i lavoratori e le lavoratrici, per sospendere le produzioni non indispensabili e per salvaguardare la salute del Paese. C’è ancora tempo per farlo, ma non è più possibile procrastinare.” ha dichiarato Loris Scarpa, segretario generale della Fiom di Padova.

La Segreteria della Fiom Cgil Padova

13/03/2020

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