Domani potrebbe arrivare la sentenza definitiva sulla vicenda di due operai della Comel di Arre, in causa con il loro datore di lavoro dopo anni di ingiustizie. I lavoratori dal 2014 sono stati trattati come oggetti e spostati dalla loro azienda originaria a quella creata dopo la cessione di ramo d’azienda nel 2015, la Quicker. Nel passaggio da un’azienda all’altra i due lavoratori persero i diritti presenti nel loro contratto originario e persino le tutele legate all’art.18. E, per questo motivo, decisero con l’appoggio della Fiom di Padova di far causa all’azienda per riconquistare i diritti cancellati. A novembre 2017, finalmente, i due hanno vinto la causa e sono stati reintegrati nell’azienda originaria, la Comel, dove nonostante diversi tentativi di boicottaggio da parte della proprietà hanno ricominciato l’attività lavorativa anche se in un reparto differente rispetto a quello d’origine. Ma ovviamente la proprietà, contraria al reintegro, ha deciso di continuare la diatriba legale portando la causa in appello che, appunto arriva a sentenza domani, dopo l’ultimo rinvio avvenuto nel maggio del 2018.
La battaglia di questi due lavoratori è stata innanzitutto una battaglia per la dignità: “Abbiamo sempre svolto con correttezza e competenza il nostro lavoro e avremmo solo voluto continuare a farlo, ma purtroppo così non è stato, ma abbiamo deciso insieme di non subire e di pretendere il rispetto dovuto in quanto persone e lavoratori” dicono i due lavoratori “Durante questi anni hanno provato a toglierci ogni diritto ed è proprio per questi continui attacchi alla classe operaria che è sempre più indispensabile che i lavoratori come noi restino uniti, sempre e nonostante tutto, per non vedere cancellati tutti i diritti che i nostri padri hanno conquistato grazie alle loro lotte”.
Fiom-Cgil Padova/Ufficio Stampa
Padova, 3 ottobre 2018