Oggi altre aziende della provincia hanno continuato la protesta iniziata ieri contro le disposizioni aprioristiche del governo su lavoro e pensioni.
Le agitazioni di oggi alla Carraro Drive Tech Spa di Campodarsego, alla Komat’su di Este e alla Pavan di Galliera Veneta sono state indette unitariamente dalla RSU Fiom e Fim e hanno coinvolto il 100% dei dipendenti delle prime due e circa l'80% degli operai della terza azienda.
I lavoratori hanno scioperato durante i loro turni di lavoro e hanno fatto volantinaggio coinvolgendo le persone in transito che hanno risposto con solidarietà alla situazione di disagio.
I lavoratori e le lavoratrici coinvolti nelle proteste non ritengono giusto che nell'analisi del governo, il settore dell'industria metalmeccanica non rientri nell'elenco dei lavori gravosi, condizione che permetterebbe ai lavoratori precoci di andare in pensione con 41 anni di contributi e ritengono che la manovra economica del governo non farà che aumentare le disuguaglianze. Non è accettabile, per loro, che il governo continui sulla strada della riforma "Monti-Fornero" non trovando spazio nella manovra alla pensione di garanzia per i giovani, sempre più soggetti a lavori discontinui e a bassa retribuzione. Inoltre non è più rinviabile il blocco dell'adeguamento dell'aspettativa di vita previsto nel 2019 necessario per giungere definitivamente ad un principio di flessibilità e di equità del sistema previdenziale.
Loris Scarpa, segretario generale della Fiom di Padova: “ Si conferma la volontà dei lavoratori di non accettare l'attuale situazione. Anche nei prossimi giorni ci saranno altre iniziative indette dalle RSU di altre fabbriche in attesa dell'esito del confronto di CGIL, CISL e UIL con il governo”.
FIOM PADOVA