Venerdì si è tenuto un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo Economico fra i sindacati, il management Riello e le parti sociali. I referenti del MiSE Giampietro Castano e Chiara Cherubini hanno aperto il tavolo di lavoro chiedendo ai rappresentanti della Riello se c’era stata una revisione della loro posizione espressa il 27 febbraio. Posizione che aveva chiarito l’inesistenza di un piano aziendale strategico e che le azioni della Riello si limitano alla sola chiusura di Piombino Dese, senza nessun piano progettuale di lunga durata.
Il MiSE ha chiesto nuovamente all’AD della Riello Umberto Ferretti di sospendere la procedura di licenziamento collettivo che scade l’8 aprile e ha messo a disposizione, oltre a quanto già detto la volta precedente, un advisor che con i tempi necessari e attraverso un'ampia ricognizione potrebbe cercare eventuali altre società interessate ad una reindustrializzazione del sito di Piombino Dese.
L'azienda non ha accettato la richiesta di sospensione della procedura la cui scadenza è stata confermata per l’8 aprile. Hanno solamente ritenuto possibile discutere di incentivi e di altre soluzioni di ricollocazione.
Visto l’ostracismo dell’azienda la discussione non ha potuto essere portata avanti e i sindacati hanno convocato per lunedì le assemblee con i lavoratori per decidere le prossime azioni da intraprendere.
“Considerate le proposte e le disponibilità messe sul tavolo dal MiSE e dalla Regione Veneto, l'assoluta e ostinata volontà, come spiegata dall’AD Ferretti di Riello, di chiudere qualsiasi ipotesi che poteva costruire delle prospettive per il sito di Piombino Dese e salvare i posti di lavoro per noi assegna una pesante responsabilità nei confronti dei lavoratori. Ora la parola spetterà ai lavoratori in assemblea.” ha dichiarato Anna Zanoni della Fiom di Padova a chiusura dell’incontro.