Filcams Cgil Padova: “Uno sciopero inevitabile! Con un CCNL scaduto da quasi 7 anni e dopo l’ultima vergognosa rottura del tavolo delle trattative le lavoratrici e i lavoratori del settore della vigilanza privata – più di un migliaio nel padovano – non potevano che incrociare le braccia per dire basta a turni disumani e stipendi da fame”
“Anche una delegazione di lavoratrici e lavoratori padovani presente nella delegazione veneta che scenderà alla manifestazione nazionale a Roma indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, ”
“L’ultimo a rimetterci la vita è stato un addetto trevigiano di Sicuritalia, l’Istituto di Vigilanza Privata che a Padova conta una sessantina di dipendenti, che a inizio settimana è stato colpito da un infarto mentre svolgeva il suo lavoro di notte. Un malore che in tanti hanno ipotizzato potesse essere collegato allo stress causato, anche ed inevitabilmente, dalla professione che svolgeva. Perché essere costretti a macinare quotidianamente centinaia di chilometri e a fare montagne di ore di straordinario per riuscire a portare a casa a fine mese uno stipendio decisamente insufficiente a garantire un’esistenza dignitosa, soprattutto di questi tempi dove tutto è aumentato, può portare anche a questo. È successo a Treviso ma poteva benissimo capitare anche qui in Provincia di Padova, dove sono più di un migliaio le lavoratrici e lavoratori che operano in questo settore e che da quasi 7 anni aspettano il rinnovo del loro CCNL. Tanto, troppo, tempo, e vista la stasi della situazione, lo sciopero è diventato inevitabile”.
Marquidas Moccia, Segretaria Generale della Filcams Cgil Padova e Cristian Vicoletti, il funzionario della categoria che segue le lavoratrici e lavoratori della provincia di Padova impiegati nella Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, ricordano Antonio De Marco, la guardia giurata di 62 anni di Sicuritalia rimasta vittima di un infarto fatale a Treviso lunedì scorso, “come esempio di quali tragiche conseguenze possono avvenire in una professione dove, oltre all’oggettiva pericolosità, si aggiunge per le lavoratrici e lavoratori del settore, lo stato di sofferenza e di profondo disagio causato dai quasi 7 anni senza un aumento salariale, con dunque stipendi insufficienti, a cui si aggiunge la costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche, e soprattutto, in tema di salute e sicurezza. Senza considerare la cronica e ormai insostenibile carenza di tutele adeguate rispetto all’evoluzione di un settore profondamente cambiato negli ultimi anni”.
“In particolare – aggiungono Marquidas Moccia e Cristian Vicoletti – l’ultima rottura del tavolo di contrattazione nazionale è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha reso palese l’atteggiamento dilatorio e inconcludente delle associazioni datoriali del settore, del tutto insensibili alla difficile situazione in cui si trovano più di un centinaio di migliaia di lavoratrici e lavoratori in Italia che si trovano a sostenere gli esorbitanti aumenti di bollette e generi di prima necessità con stipendi ancorati al costo della vita di quasi sette anni fa. Questo li costringe a massacranti turni lavorativi diurni o notturni, 365 giorni all’anno, con tutto quel che ne consegue come ci racconta l’ultimo tragico avvenimento. L’alternativa, come stanno facendo in tante e tanti, è abbandonare il settore per cercare un’occupazione con stipendi più alti e molti meno rischi. Tutto dimostrato dai dati ufficiali di Veneto Lavoro”.
“Per questo motivo – concludono Moccia e Vicoletti – e anche per ricordare Antonio De Marco che, tra i tanti lavoratori che si fermeranno lunedì prossimo, qualche decina di delegate e delegati padovani parteciperanno insieme, ad altre colleghe e colleghi provenienti da tutto il Veneto, alla manifestazione nazionale a Roma che dalle 10 del mattino partirà con un corteo da Piazza della Repubblica e si snoderà per le vie della capitale. Chiunque sia interessato a partecipare ci contatti telefonicamente o scriva una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ".