Filcams Cgil di Padova: “Ad un anno dall’inizio dello stato di agitazione dei dipendenti, Decathlon Italia continua ad ignorare le richieste delle lavoratrici e lavoratori e dopo oltre 20 anni di permanenza nel nostro Paese prosegue nel negare una contrattazione di secondo livello che permetta loro, per esempio, di avere i buoni pasto (erogazione ormai diffusa in quasi tutte le realtà lavorative). E tutto ciò mentre, nonostante il settore dell’abbigliamento sia in crisi, Decathlon nell’ultimo anno abbia continuato a macinare milioni di euro di utili”
Continua e si intensifica la protesta delle lavoratrici e lavoratori di tutti i negozi Decathlon in Italia, compreso quello di Padova in via Venezia, che domani, sabato 21 dicembre, al pari di tutti i punti vendita nella penisola, vedrà una buona parte dei propri dipendenti incrociare le braccia per l’adesione allo sciopero nazionale di 8 ore proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs.
“È più di un anno – dice Giorgia Marchioro, Segretaria Provinciale della Filcams Cgil Padova – che le lavoratrici e i lavoratori di Decathlon sono in stato di agitazione nel tentativo di riaprire un tavolo di discussione con la multinazionale francese per arrivare finalmente a quello che sarebbe il suo primo Contratto Integrativo, dopo oltre 20 anni che i suoi negozi hanno aperto in Italia. Stiamo parlando di un’azienda che nel nostro Paese ha oltre 6000 dipendenti (circa sessanta nel negozio a Padova) e che, nonostante il settore dell’abbigliamento non se la passi bene di questi tempi, continua ogni anno a macinare importanti utili grazie al lavoro di questi dipendenti a cui non concede nulla, neanche i buoni pasto, una prassi diffusissima in realtà lavorative infinitamente più piccole di Decathlon”.
“A tutto questo – attacca la sindacalista della Filcams – si aggiunge un atteggiamento, unilaterale ed arrogante, che si traduce in interpretazioni del tutto arbitrarie e punitive nei confronti dei dipendenti, delle norme che regolano fondamentali istituti contenuti nel CCNL Commercio, come per esempio, ferie, organizzazione del lavoro, crescita professionale, accettati e firmati da Confcommercio ma, a quanto pare, non applicati dalle aziende aderenti, come è il caso di Decathlon Italia.
“Anche a Padova – conclude Giorgia Marchioro – sabato le lavoratrici e i lavoratori sciopereranno. Si tratta della seconda protesta, dopo quella dell’8 giugno scorso. Contiamo, anche questa volta, in una buona riuscita della protesta nonostante tutti i tentativi, di cui siamo a conoscenza, che Decathlon sta provando a mettere in atto nel tentativo di contrastarlo. Vigileremo affinché sabato non ci siano violazioni al legittimo diritto di sciopero e utilizzeremo ogni strumento utile a contrastare tali violazioni. E sia chiaro: non ci fermeremo fino a quando Decathlon non darà alle lavoratrici e lavoratori quanto è loro dovuto!”.