Anche questo lunedì 1° maggio, Festa delle lavoratrici e dei lavoratori, la Filcams Cgil Veneto, insieme alle ragazze e i ragazzi dell'Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi, nel corso delle celebrazioni che si sono svolte in Regione, ha deciso di portare una rosa solidale alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio e della grande distribuzione organizzata, costretti a lavorare nel giorno della loro festa.
Sono ancora molti, troppi, gli esercizi commerciali che decidono di restare aperti anche nei giorni festivi, impedendo ai loro dipendenti di conciliare con dignità i tempi di vita e di lavoro. Una situazione che risulta grave nel corso dell'anno, ma diventa intollerabile nella giornata simbolo del movimento dei lavoratori. L'iniziativa “Il Pane e le Rose” si rivolge non solo agli attori economici e istituzionali, pretendendo un ripensamento, ma vuole sensibilizzare i consumatori ed esprimere una sincera vicinanza verso chi non ha la possibilità di godersi il meritato riposo durante questa festività e di partecipare alle manifestazioni che celebrano il lavoro.
“L'importanza della festa del Primo Maggio - dichiara Cecilia De Pantz, segretaria generale Filcams Cgil Veneto - continua ad essere ignorata da singoli esercenti che decidono di tenere aperti i loro esercizi commerciali, senza considerare gli effetti negativi che questa privazione ha su lavoratori e lavoratrici, costretti a lavorare in un giorno di festa e di lotta. Promuoveremo e sosterremo questa iniziativa solidale finché non si inizierà a discutere seriamente di un modello di commercio in grado di restituire il giusto valore alle domeniche e alle festività, alla conciliazione tra vita e lavoro.”
Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto, aggiunge: “Ci rifiutiamo di cedere a un'idea di lavoro privo di un’equa retribuzione, non attento al rispetto dei diritti e del tutto disinteressato alla tutela dell'integrità psico - fisica delle persone. Il primo maggio decidiamo di passarlo a fianco di chi lavora anche quando non dovrebbe farlo, di chi viene 'invisibilizzato' e privato del suo tempo e del suo spazio di riposo. In una giornata come questa, anche una semplice rosa può essere in grado di ricordare che non si è da soli".
Naturalmente, anche a Padova, l'iniziativa ha riscosso il consueto successo. "Un'iniziativa - ha detto la Segretaria della Filcams Cgil Padova, Marquidas Moccia - che da qualche anno sta diventando una tradizione e che, simbolicamente, vuole portare la nostra solidarietà a tutte quelle lavoratrici e lavoratori che pur non essendo impegnati in attività lavorative essenziali, come chi opera nel commercio, oggi è costretto a rinunciare a stare qui in Piazza e deve rinunciare alla sua Festa. Stiamo parlando di quelle stesse lavoratrici e gli stessi lavoratori che durante i tempi della pandemia, quando c'era bisogno di loro, venivano chiamati eroi ma per cui non è assolutamente cambiato niente ed oggi ne constatiamo la grave carenza, soprattutto nei settori del turismo e del terziario. E tutto ciò senza che ci si interroghi sulle ragioni di questa grave carenza, a partire dalla scadente qualità del lavoro da svolgere, dalla troppa flessibilità richiesta, dal troppo precariato imposto e dal bassissimo livello degli stipendi con cui, in cambio di tutto ciò, si viene ripagati. Ecco perché, queste lavoratrici e lavoratori meritano la nostra solidarietà, espressa simbolicamente da una rosa".
La dichiarazione della Segretaria Generale della Filcams Cgil Padova, Marquidas Moccia, rilasciata a 7 Gold Telepadova