Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Padova: “Una decisione maturata, unitamente alla RSU dell’Ente, a seguito delle continue riorganizzazioni interne, chiusure di servizi e trasferimenti di personale avvenuti senza alcuna preventiva informazione o concertazione con le rappresentanze sindacali e con i lavoratori interessati”
Fp Cgil Padova, Cisl Fp di Padova e Rovigo e Uil Fpl Padova denunciano una situazione ormai insostenibile che compromette il benessere organizzativo e la qualità del servizio pubblico reso alla cittadinanza all’interno dell’Istituto “Luigi Configliachi”, una storica realtà pubblica di eccellenza assistenziale nonché la seconda casa di riposo più grande della città di Padova e punto di riferimento per la comunità locale.
“Quel che è successo – dicono Alfredo Sbucafratta della Fp Cgil Padova, Andrea Ricci della Cisl Fp di Padova e Rovigo e Hena Helena Da Silva Velotti della Uil Fpl Padova – è che i nodi sono arrivati tutti al pettine e lavoratrici e lavoratori hanno detto basta. Il ricorso sistematico ai turni straordinari, dovuti alla carenza di personale ormai ridotto all’osso, i carichi di lavoro eccessivi che superano i parametri contrattuali, la negazione di ferie e permessi e una turnistica che non permette una sana conciliazione tra i tempi di vita e lavoro hanno profondamente inciso, nel tempo, sulle condizioni di benessere lavorativo e questo non ha fatto altro che causare ulteriori dimissioni facendo crescere il malessere tra gli operatori del Configliachi. E a fronte di questo disastro non possiamo che registrare una totale assenza di politiche che rilancino le assunzioni di personale a regime pubblico, una generale disorganizzazione gestionale seguita da una totale mancanza di relazioni sindacali, come dimostrano le recenti chiusure della portineria e della cucina avvenute unilateralmente e senza nessuna comunicazione”.
“Ed è questa mancanza di dialogo e trasparenza da parte dell’Amministrazione – attaccano i tre rappresentanti sindacali – che ha fatto traboccare il vaso inducendo il personale a indire lo stato di agitazione perché è evidente che a tali condizioni non si fa altro che rischiare di minare e sabotare ulteriormente il buon funzionamento del servizio e la dignità di lavoratrici e lavoratori. E questo non lo possiamo accettare”.
“Proprio ieri sera – concludono Alfredo Sbucafratta, Andrea Ricci e Hena Helena Da Silva Velotti –, e solo dopo un ultimo ulteriore sollecito, siamo stati finalmente convocati dal CdA di Configliachi per lunedì 13 ottobre. In quella sede comunicheremo l’avvio formale delle procedure di raffreddamento e conciliazione del conflitto previste dalla normativa che regola situazioni come queste. E in attesa del futuro incontro in Prefettura, comunicheremo anche che ci riserviamo di intraprendere ulteriori iniziative di mobilitazione qualora continuassimo a registrare il passivo immobilismo dell’Ente e la mancanza di risposte concrete alle gravi problematiche sollevate da lavoratrici e lavoratori”.