Le due categorie sindacali hanno spiegato ieri, in una conferenza stampa, le conseguenze della grave carenza di personale nelle IPAB del Padovano e hanno lanciato la proposta di adottare l'Incident Reporting per la gestione dei ritardi assistenziali
“In qualità di operatori sanitari attivi nelle strutture residenziali per anziani del territorio padovano – premettono Alfredo Sbucafratta della Fp Cgil Padova e Hena Da Silva Velotti della Uil Fpl Padova – intendiamo richiamare l’attenzione sulla situazione critica che caratterizza le IPAB della zona. La progressiva riduzione degli organici, in particolare per quanto riguarda operatori socio-sanitari (OSS) e infermieri, sta determinando un impatto diretto sulla continuità e qualità dell’assistenza erogata agli ospiti fragili.
“La ridotta disponibilità di personale – aggiungono i due sindacalisti – sta avendo delle gravi conseguenze, a partire dal sovraccarico dei turni per gli operatori in servizio, fino all’accumulo di ore di straordinario e rinuncia alle ferie, senza considerare i ritardi sistematici nelle attività di base (es. igiene personale, somministrazione dei pasti e terapia farmacologica) e l’aumento del rischio di eventi avversi correlati alla mancata tempestività dell’intervento assistenziale. Di fatto, quel che sta avvenendo è che tutte le criticità si stanno scaricando sui dipendenti a cui viene chiesto di garantire, con metà degli organici, la normale attività delle strutture”.
La serie di problematiche è infinita tanto che Fp Cgil e Uil Fpl propongono di affrontarle attraverso l’adozione di un particolare sistema: “Si chiama Incident Reporting Interno – spiegano Da Silva Velotti e Sbucafratta – e si tratta di uno strumento già sperimentato in ambito ospedaliero, creato al fine di raccogliere in modo anonimno segnalazioni relative, ad esempio, a ritardi assistenziali, carenze organizzative o rischi per la salute dell’ospite”
“Precisiamo – aggiungono i sindacalisti di Cgil e Uil – che lo strumento non ha finalità sanzionatorie nei confronti del personale, bensì si propone di trasformare le segnalazioni in dati aggregati e oggettivi, utili per la pianificazione di interventi correttivi e per sollecitare un confronto con le autorità competenti (Regione Veneto ed enti gestori)”.
“Proprio per questo – concludono i due rappresentanti sindacali – riteniamo prioritario l’attivazione di un piano straordinario di reclutamento di personale sanitario e socio-assistenziale per le IPAB con l’istituzione di tavoli tecnici permanenti per affrontare la problematica delle dotazioni organiche minime e l’uso e integrazione dell’Incident Reporting come strumento di governance clinica anche in ambito residenziale. È necessario che tutti comprendano, a partire dalla politica, che se andiamo avanti così, le Ipab rimarranno solo un ricordo e dopo essere scomparse dal resto d’Italia, smetteranno di esistere anche in Veneto. Questo significa che un settore destinato ad allargarsi sempre di più, visto l’inesorabile invecchiamento della popolazione, smetterà del tutto di essere ad appannaggio del pubblico per appartenere solo al settore privato. Con inevitabili conseguenze sui costi che graveranno solo sulle famiglie. O almeno, su quelle che potranno permetterseli”.
Il servizio di Telenordest sulla grave situazione in cui versano le Ipab nella provincia di Padova