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Residenza Breda, le condizioni delle Segreterie Provinciali di Fp Cgil e Uil Fpl: "Priorità alla sicurezza di utenti e personale. Regione Veneto e Comune intervengano affinché la struttura resti pubblica"

Breda/Configliachi, le condizioni e le proposte delle Segreterie Provinciali di FP Cgil e Uil Fpl

Fp Cgil Padova e Uil Fpl Padova: “La sicurezza di utenti e personale della Residenza Breda sia la priorità! Necessario intervento di Regione e Comune perché la struttura rimanga pubblica”

“Vogliamo essere chiari: al centro della questione residenza Breda di via ippodromo, struttura del Configliachi, ci deve stare il tema della Sicurezza con la S maiuscola! Per anni, nei tavoli di contrattazione, abbiamo cercato di fare il possibile per mantenere viva e sicura la struttura del Breda. Per anni, le mancate risposte da parte del liquidatore della Fondazione e un mancato intervento della regione Veneto hanno portato la struttura ai minimi termini. E oggi parliamo di una struttura decadente con mancanza di servizi primari, quali sono i bagni, e con calcinacci che cadono in testa al personale e agli utenti. Vista questa situazione e il mancato intervento da parte del liquidatore di manutenzione ordinaria, noi diciamo che al centro deve rimanere la sicurezza degli ospiti e del personale. E la migliore garanzia affinché ciò accada è che Regione e Comune acquistino la struttura e la mantengano pubblica”

Sono molto chiari Alfredo Sbucafratta della FP Cgil di Padova e Stefano Tognazzo della Uil Fpl di Padova, sulla questione Breda e proseguono: “Il nostro impegno sarà quello di supervisionare e discutere con la direzione del Configliachi affinché tutto il personale sia ricollocato. E quando diciamo tutto il personale intendiamo non solo i dipendenti pubblici assunti direttamente, ma anche il personale somministrato proveniente dalle agenzie interinali”.

“Venerdì 22 novembre – continuano i due sindacalisti di Cgil e Uil – abbiamo avuto un primo incontro con la direzione dove abbiamo affermato e ribadito che la priorità è di non perdere posti di lavoro e di avviare un percorso con la Regione e con il liquidatore affinché la struttura venga resa agibile e sia riattivata nel più breve tempo possibile. Fondamentale è che la struttura non chiuda definitivamente per passare ai privati”.

“E la cosa migliore in questo senso – concludono Sbucafratta e Tognazzo – è che Regione Veneto e Comune di Padova acquistino questa struttura per un costo che stimiamo essere di 5 milioni a cui ne andranno aggiunti altri 6 per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione che dureranno almeno 3 anni. Questa è la migliore soluzione possibile e permetterebbe di mantenere circa i 136 posti letto tra Casa Soggiorno e RSA. Che considerata la grave carenza e le lunghe liste di attesa per accedervi, sarebbero un’autentica boccata di ossigeno”.  

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