Ieri l’incontro tra i Segretari Generali dei Sindacati Confederali con il Sindaco Giordani
Cgil e Uil: “I pesantissimi tagli che il Comune subirà dalla Legge di Bilancio metteranno a serio rischio la tenuta sociale nel nostro territorio e si rifletteranno, inevitabilmente, su chi vive di lavoro o pensione. Dopo l’incontro, rafforzate le ragioni dello Sciopero Generale del 29 novembre”
“Un’autentica via crucis di tagli e servizi che verranno a costare di più, tariffe aumentate, sforbiciate alle risorse in dotazione agli assessorati e ai settori che si rifletteranno da qui ai prossimi anni. Il Sindaco Giordani, nella sua relazione, è stato molto chiaro e onesto e non possiamo che condividere tutte le sue preoccupazioni e il forte risentimento nei confronti del Governo che con questa manovra ha sgravato sugli enti locali la responsabilità di scaricare sui cittadini, e quindi su chi lavora o vive di pensione, il peso delle proprie politiche”.
Sono preoccupati Aldo Marturano, Segretario Generale della Cgil di Padova e Massimo Zanetti, Coordinatore della Uil di Padova, dopo l’incontro che ieri hanno avuto con il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, che ha spiegato loro le ripercussioni in termini di tagli e aumenti di tassazione e tariffe dovute alla manovra di Governo contro cui i due sindacati scenderanno in piazza il prossimo 29 novembre in occasione dello Sciopero Generale.
“Del resto – proseguono i due sindacalisti – il Sindaco nonostante tutte le buone intenzioni non è un mago e se vengono a mancare circa 10 milioni di euro, in qualche modo li deve recuperare e le vie non possono che essere due: ridurre le spese e aumentare le entrate fiscali. 10 milioni in meno, pur essendo il nostro un comune virtuoso, sono oggettivamente tantissimi. Non osiamo pensare ai guai che creeranno tagli simili in altri comuni meno virtuosi. Perché il quadro che ci ha presentato Giordani è stato davvero tragico: dovrà provvedere ad un taglio del personale del 25% (a dimostrazione che il Covid non ci ha insegnato nulla) che si rifletterà inevitabilmente sui lavoratori a tempo determinato e sul turn over. Dovrà tagliare alla cultura 200 mila euro, al Gabinetto del Sindaco, e quindi agli assessorati, altri 500mila euro. Meno risorse al settore del verde (e quindi meno sfalci), alle associazioni, ad esempio quelle sportive che si occupano dei nostri ragazzi e ai progetti sociali. Anche i nonni vigili, spesso pensionati che arrotondavano, subiranno dei tagli. E contemporaneamente dovrà aumentare le aliquote delle addizionali IRPEF e le rette delle scuole per l’infanzia (pur adottando principi di progressività), gli affitti delle sale comunali, i canoni dei passi carrai, le tariffe dei servizi e via di questo passo”.
“Se prima dell’incontro eravamo convinti delle ragioni dello sciopero generale del 29 novembre - concludono Marturano e Zanetti – dopo le parole di Giordani, a cui va la nostra solidarietà, ne siamo usciti, se possibile, ulteriormente convinti. La legge di bilancio che il Governo si sta apprestando a varare, nonostante quel che ripetono quotidianamente i suoi esponenti, prevede dei tagli non solo nelle buste paga di lavoratrici, lavoratori e pensionate e pensionati, ma li colpisce di nuovo facendo venire meno i servizi erogati dai Comuni a cui vengono tagliati i trasferimenti. E tutto questo mentre l’Istat ci dice che il numero di chi vive in condizioni di povertà assoluta continua ad aumentare. Al contrario si aumentano sciaguratamente le spese militari e soprattutto si rinuncia ad andare a cercare i soldi là dove si accumulano da anni, proponendo concordati fiscali destinati inesorabilmente a fallire ed evitando di iniziare una seria lotta all’evasione fiscale che nel nostro Paese è, da anni, a livelli inaccettabili”.