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Ieri, lunedì 15 aprile, al Crown Plaza di Limena l’Assemblea delle Assemblee della Cgil di Padova: circa in 500 per il lancio della campagna referendaria

Mobilitazioni e lancio della campagna referendaria: per la prima volta riuniti circa 500 delegati e delegate di tutti i settori produttivi della provincia di Padova

Come stabilito dall’Ordine del Giorno approvato dall’Assemblea Generale della Cgil dello scorso 26 marzo, sono in corso in tutto il territorio nazionale le Assemblee Generali delle Camere del Lavoro congiuntamente alle Assemblee Generali Territoriali di tutte le Categorie, del sistema di tutele e delle associazioni affiliate.

A Padova, l’appuntamento si è svolto ieri, lunedì 15 aprile, presso la Sala Conferenze dell’Hotel Crown Plaza di Limena gremita di circa 500 lavoratrici e lavoratori, riuniti in rappresentanza di tutti i settori produttivi della provincia di Padova. Si è trattato della cosiddetta “Assemblea delle Assemblee” della Cgil di Padova, che ha chiamato a raccolta le delegate e i delegati di tutte le categorie per lanciare la campagna di mobilitazione referendaria che vedrà impegnato nelle prossime settimane il sindacato di Maurizio Landini. Ad intervenire, dopo la relazione introduttiva del Segretario Generale della Camera del Lavoro di Padova, Aldo Marturano, rappresentanti sindacali, delegate e delegati di tutte le categorie. A chiudere l’Assemblea, l’intervento del Segretario Confederale della Cgil Nazionale, Christian Ferrari alla presenza anche della Segretaria Generale della Cgil Veneto, Tiziana Basso.

Dopo lo sciopero generale dell’11 aprile, sono tanti infatti gli impegni che aspettano la Cgil: non solo le manifestazioni nazionali a Roma e Napoli del 20 aprile e del 25 maggio e le iniziative legate al Giorno della Liberazione del 25 aprile ma, soprattutto, l’inizio del via della campagna per la presentazione di quattro quesiti referendari: i primi due quesiti depositati dalla Cgil riguardano il tema dei licenziamenti. Uno, nello specifico, punta a superare il contratto a tutele crescenti e l’altro si occupa dell’indennizzo nelle piccole imprese. Il terzo quesito punta sulla reintroduzione delle causali per i contratti a termine. Oggi la materia è normata da una delega del Jobs Act e da un provvedimento del governo Meloni che lascia alle parti la possibilità di indicare esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva. Il quarto e ultimo quesito è relativo agli appalti e alla responsabilità del committente sugli infortuni.

“La Cgil – ha detto il Segretario Generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano – ha messo in campo uno straordinario percorso di mobilitazione: a mia memoria è la prima volta che mi trovo di fronte ad un’assise così ampia. Molti di noi l’hanno chiamata Assemblea delle Assemblee e in effetti, in quanto a numeri e partecipazioni, questo appuntamento supera di gran lunga la dimensione congressuale. Un impegno straordinario, come è necessario quando è in gioco la difesa della democrazia, che nasce dalla consapevolezza che i principi trasmessi dalla nostra Costituzione – lavoro, dignità, solidarietà, istruzione, cultura, informazione, partecipazione e impegno – oggi sono fortemente in crisi, se non in coma profondo. Una crisi che certo parte da lontano ma che, se non fermeremo i progetti nefasti rappresentati da Premierato e Autonomia Differenziata proposti da questo Governo, subirà un’accelerazione a cui non sarà più possibile porre rimedio”.

“Contro questa deriva – ha proseguito Marturano – abbiamo messo in campo tutti gli strumenti di cui disponiamo: la prossima mobilitazione a Roma il 20 aprile per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fisco giusto, precarietà e rinnovo dei CCNL. Le iniziative legate al 25 aprile nella manifestazione nazionale a Milano e nei territori. La manifestazione nazionale di Napoli del 25 maggio in cui diremo no a Premierato e Autonomia Differenziata. E poi i quattro referendum per i quali dovremo raccogliere 500.000 firme in tre mesi. Si tratta di una sfida enorme e ne siamo consapevoli. Ma è arrivato il momento di intraprenderla: dovremo parlare, sensibilizzare, far partecipare, costruire consenso per risvegliare il popolo, usando la definizione del CENSIS, dalla condizione di sonnambulismo indotto in cui si trova. Non sarà facile ma a darci forza sarà la consapevolezza dell’enorme debito che abbiamo nei confronti delle generazioni successive, verso i nostri figli e nipoti a cui abbiamo il dovere di lasciare un Paese all’altezza delle loro aspettative”.

“Sul piano sociale – ha infine sottolineato nella relazione conclusiva il Segretario Confederale della Cgil, Christian Ferrari – il nostro obiettivo è quello di cambiare, anche attraverso la leva referendaria, la legislazione sul lavoro. Lo dobbiamo fare perché da troppo tempo le persone che rappresentiamo soffrono sulla loro pelle quel vero e proprio rovesciamento politico-legislativo che ci ha portato, da un tempo in cui invocavamo la legge per difendere i diritti di lavoratrici e lavoratori, ad oggi in cui troppo spesso dobbiamo difenderli proprio dalle applicazioni di leggi che via, via, hanno svalorizzato, frantumato e precarizzato il lavoro”.

“È arrivato il momento di dire basta – ha concluso Christian Ferrari – e di rilanciare una grande battaglia per i diritti, la dignità e per la stessa libertà delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Perché quella che stiamo portando avanti è anche e soprattutto questo: una grande battaglia di libertà e contro ogni condizione di subalternità e ricattabilità della persona che lavora”.

 

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