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Un migliaio di persone alla manifestazione della Cgil di Padova contro la manovra del Governo

Un fiume di bandiere rosse ha attraversato ieri, mercoledì 14 settembre, le vie e le piazze di Padova per la manifestazione organizzata dalla Cgil di Padova in occasione dello sciopero generale regionale indetto dalla Cgil Veneto contro la manovra finanziaria del Governo Meloni. Dopo il concentramento in Piazza Garibaldi, più di un migliaio di persone sono sfilate per via Vittorio Emanuele, via Dante, piazza dei Signori, via Manin, piazza delle Erbe, via San Canziano, via San Francesco fino a piazza Antenore, dietro ad uno striscione con un messaggio molto chiaro e diretto: “Una legge di Bilancio contro il Lavoro. È sbagliata e va cambiata”. A sorreggerlo, oltre al Segretario Generale Aldo Marturano e ai componenti della Segreteria Confederale Marco Galtarossa, Marianna Cestaro e Palma Sergio (assente giustificato Dario Verdicchio per un’indisposizione dell’ultima ora), la Segretaria Generale della Cgil Veneto, Tiziana Basso presente fin dall’inizio alla manifestazione. Al centro della protesta la Manovra appena varata dal Governo Meloni, una “manovra che impoverisce lavoratori e pensionati, non dà risposte a giovani e donne, favorisce evasori fiscali e professionisti benestanti”.

Arrivati in Piazza Antenore, Michele Zanella, direttore dell’Ufficio Vertenze Lavoro della Cgil ha ringraziato l’enorme numero di partecipanti alla manifestazione e ha dato la parola ai vari Segretari Generali delle categorie in sciopero. Sono intervenuti Loris Scarpa per la Fiom Cgil, Alessandra Stivali per la FP Cgil, Massimo Cognolatto per la Filt Cgil, Mara Patella per la Flc, Marquidas Moccia per la Filcams, Alessandro Chiavelli per lo Spi Cgil e infine il Segretario Generale Aldo Marturano.

“Stiamo vivendo una crisi senza precedenti – ha detto Marturano davanti alla platea rossa che ha riempito Piazza Antenore e la vicina Via San Francesco – e come sindacato è da oltre un anno che ribadiamo 5 punti su cui per altrettanto tempo ci siamo mobilitati per chiedere risposte. Oggi ci ritroviamo con una legge di bilancio che si dimentica e ignora totalmente le nostre proposte e lascia completamente solo chi è in difficoltà. E qualcuno ha avuto il coraggio di dire che il nostro è uno sciopero ideologico che rischia infiammare le piazze! Il sindacato è autonomo e non fa politica. La verità è che le persone si infiammano se non ricevono risposte, se vengono lasciate solo a sé stesse ed è esattamente quello che fa questa Finanziaria: non dà nessuna risposta ai loro bisogni!”

“E questo succede – ha detto Aldo Marturano – perché invece che mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori in un momento in cui l'inflazione continua a crescere, si pensa a limitare l’uso dei pagamenti elettronici, ad innalzare il tetto del contante, ossia a misure che favoriscono l’evasione fiscale. Non solo: si vuole inserire anche la Flat Tax che garantirebbe a chi ha redditi fino ad 85 mila euro di pagare meno tasse di un lavoratore dipendente che ne guadagna 35 mila! E contemporaneamente, al solo scopo di fare cassa, si leva il Reddito di Cittadinanza costringendo chi lo percepisce a ritornare nella povertà assoluta. Saranno altri 500 mila i poveri assoluti dopo questa misura e dirlo non siamo noi, ma la Banca d’Italia. Senza considerare che completamente immemori dei disastri che avevano creato, si pensa a reinserire i voucher, strumento che toglie dignità e favorisce il lavoro nero e lo sfruttamento”.

Al centro delle rivendicazioni anche i temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Anche nella nostra provincia è una strage: servono investimenti – ha detto ancora il segretario generale – per non parlare del mondo della sanità e di quello dell'istruzione, settori completamente dimenticati”.

E, rivolgendosi direttamente alla Meloni, l’attacco frontale: “E poi ci avevate raccontato che avreste riformato la Legge Fornero! E invece, Presidente Meloni, non solo la Legge Fornero rimane in piedi perché quota 103 è pressoché una truffa ma ve la prendete pure con le donne, togliendo Opzione Donna che già era una misura che gridava vendetta e adesso ancora di più viste le ulteriori limitazioni introdotte per potervi accedere e considerato che quota 103 riguarda una platea prevalentemente maschile”.

“Una legge finanziaria – ha concluso Marturano – che lascia completamente fuori i temi dell’ambiente, della sostenibilità, della riconversione, delle energie alternative, della crisi climatica. Tutto questo è escluso da ogni provvedimento. Ma cosa deve ancora accadere? Ad ogni pioggia ci sono frane e poi piangiamo ai funerali, davanti alle bare bianche di bambini piccoli a cui viene negato il futuro perché siamo un Paese che non sa occuparsi di loro, non li sa tutelare per dove vivono. È questa la realtà! Ma quale giustizia? Quale Uguaglianza? E quale sciopero ideologico? Siamo qui perché vogliamo cambiare questa realtà e siamo convinti esista un altro modello di sviluppo: un modello dove al centro ci sia la persona e non il profitto!”

L'intervento del Segretario Generale della Cgil Padova, Aldo Marturano, in Piazza Antenore al termine del corteo

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