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Ancora tensioni alla Casa di Cura di Abano Terme: Cgil Cisl e Uil accusano la proprietà di condotta antisindacale

Cgil Cisl e Uil: “Staccati striscioni e volantini e sottratte le bandiere sindacali attestanti lo stato di agitazione alla Casa di Cura: se la Direzione spera di intimidirci così, ha decisamente fatto male i propri calcoli”

“Incontreremo i nostri legali per un’attenta valutazione di una diffida formale per condotta antisindacale ma nel frattempo avvisiamo che abbiamo già chiesto un incontro al Direttore Generale dell’Ulss 6 in cui lo informeremo di tutto quel che sta accadendo alla Casa di Cura di Abano”

Non si placano e anzi si intensificano le tensioni tra le Segreterie Territoriali di Cgil Cisl e Uil e la Direzione della Casa di Cura di Abano Terme dopo l’entrata in stato di agitazione del personale a causa del mancato pagamento della produttività 2021 e il non rispetto degli accordi sindacali per l'erogazione delle spettanze.

“Denunciamo – dicono Alessandra Stivali di FP Cgil Padova, Alessandro Piovan di Cisl Fp Padova e Rovigo e Michele Magrini di Uil Fpl Padova – l’ennesima intimidazione da parte della Direzione della Casa di Cura di Abano Terme dopo che, fallito il tentativo di conciliazione in Prefettura a cui i dirigenti della struttura sanitaria neanche si erano presentati, è stato proclamato lo stato di agitazione del personale. Come tutti sanno e come è stato ampiamente sancito da numerose sentenze della Corte di Cassazione, quando viene proclamato uno stato di agitazione, i sindacati hanno tutto il diritto di darne testimonianza attraverso l’esposizione di bandiere e quant’altro. Farle sparire configura il reato di appropriazione indebita ma pare che i dirigenti del Policlinico questo non lo sappiamo tanto che uno di loro lo ha proprio minacciato verbalmente. Ed è già due volte che succede”.

“Quindi – rincarano i tre sindacalisti – non solo la Direzione della Casa di Cura di Abano, in spregio a qualsiasi forma di galateo istituzionale, si rifiuta di partecipare ai tentativi di conciliazione in Prefettura e si sottrae, da quasi un anno, ad un confronto per discutere dei problemi sul tappeto, in primis il mancato versamento del premio di produttività 2021 (1200/1300 euro a dipendente, 600 euro per gli Oss), infrangendo così i patti precedentemente sottoscritti. Non soddisfatta, ora si segnala anche per un comportamento che, secondo noi, rientra nelle fattispecie considerate dall’art 28 dello Statuto dei Lavoratori riguardante le condotte antisindacali. È proprio quello che appureremo con i nostri legali al più presto”.

“Ce n’è abbastanza – concludono Stivali, Piovan e Magrini – per chiedere un incontro al Direttore Generale dell’Ulss 6 per informarlo di quanto sta succedendo al Policlinico di Abano. Riteniamo sia doveroso e giusto, in quanto responsabile di un Ente Statale a cui la Casa di Cura è convenzionata, spiegargli il clima di forte pressione che stanno subendo le lavoratrici e i lavoratori e raccontargli di come la Direzione della struttura, negando ogni tipo di confronto ed agendo unilateralmente, stia rendendo impossibile ogni ipotesi di risoluzione pacifica della vertenza in atto. Una situazione che crea forte stress tra i dipendenti (non a caso sono tanti quelli che, nell’ultimo anno, se ne sono andati verso altre strutture sanitarie) che inevitabilmente si ripercuote sull’utenza, vale a dire le cittadine e i cittadini, soprattutto della Bassa padovana, che hanno necessità delle cure e prestazioni della struttura sanitaria della città termale”.

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