Filctem Cgil Padova: “Safilo non è un azienda in crisi, il ricorso sistematico alla cassa integrazione è dovuto solo a motivi organizzativi: abbiamo detto basta!”
La Filctem CGIL di Padova ha annunciato la sua decisione di non firmare l'accordo per la cassa integrazione richiesta da Safilo per il periodo che va dal 3 ottobre al 28 dicembre 2025. Una scelta emersa ieri (mercoledì, 24 settembre), durante il cosiddetto “esame congiunto” tra l’azienda e i sindacati – vale a dire quel confronto, obbligatorio per legge, finalizzato ad analizzare le motivazioni che hanno portato alla richiesta dell’ammortizzatore sociale e alla sottoscrizione di un accordo che regolamenti l’utilizzo della cassa – che interesserà i reparti magazzino e qualità, coinvolgendo 186 operai e 52 impiegati e quadri.
“Sono ormai 5 anni – spiega Nicoletta Rampazzo, Segretaria Generale della Filctem Cigl Padova – che Safilo, a fronte dei ciclici e fisiologici cali di volumi gestiti nel magazzino logistico di Padova, ricorre alla Cassa Integrazione. Possiamo affermare che tale ricorso ormai è diventato sistematico ed è arrivato il momento di dire basta. Una soluzione, a cui l'azienda è sempre ricorsa, per gestire quelle che sono normali e prevedibili fluttuazioni dei volumi produttivi, scaricando sui lavoratori il rischio d'impresa e causando loro perdite economiche significative”.
“Voglio sottolineare – prosegue la sindacalista – che il ricorso agli ammortizzatori sociali non è dovuto a una crisi aziendale. Safilo non è in crisi: nel primo semestre del 2025, ha registrato un incremento significativo dell'utile netto e dei margini. Inoltre, l'impatto dei dazi non ha fortunatamente avuto ripercussioni negative finora”.
“Per questo – attacca Nicoletta Rampazzo – non siamo d’accordo con l’ennesimo utilizzo della Cassa Integrazione e abbiamo detto no. Sono anni che chiediamo all’azienda, senza successo, una diversa organizzazione del lavoro che permetta di trovare alternative per gestire le dinamiche del mercato che provocano queste oscillazioni dei volumi. Inoltre, abbiamo anche proposto di integrare il reddito dei dipendenti, ad esempio con forme di welfare, per sostenere le famiglie colpite dalla riduzione dello stipendio. Ma anche su questo non abbiamo ottenuto risposte positive”.
“È arrivato il momento – conclude la Segretaria Generale della Filctem Cgil Padova - di lanciare un segnale chiaro all'azienda: Safilo ha la capacità e il dovere di organizzarsi in modo differente per gestire le dinamiche di mercato perché non accettiamo che si continui sistematicamente a fare cassa sulla pelle delle persone, specialmente in Veneto, la regione d’Italia dove i salari hanno subito la più importante perdita di potere d'acquisto”.
La Federazione Italiana Lavoratori Chimica Tessile Energia e Manifatture, FILCTEM CGIL, costituitasi al congresso di Pesaro il 9 aprile del 2010, opera in importanti comparti dell'industria e dell'artigianato (chimico-farmaceutico, tessile- abbigliamento e calzaturiero, gomma plastica, vetro, concia e pelli, ceramica e piastrelle, occhiali, lavanderie industriali, lampade e display), dell'energia (petrolio, trasporto gas, miniere) e dei servizi ad alta rilevanza tecnologica (elettricità, acqua, gas).
Lo scenario che la FILCTEM CGIL ha di fronte ormai è chiaro e la sfida del cambiamento va raccolta. L'industria italiana della chimica, del tessile, dell'energia, delle manifatture opera ormai in un regime di contesa permanente per conquistare e/o consolidare quote di mercato e posizioni competitive.
Da qui, l’impegno della CGIL, in Italia e in Europa, e della Federazione nel promuovere una vera e propria politica industriale integrata nei confronti del Governo e delle imprese su innovazione di processo e di prodotto, per puntare su maggiore efficienza energetica, tutela ambientale, eccellenza qualitativa del “made in Italy”, tracciabilità, ricerca, formazione e integrazione di filiere: elementi, questi, tutti indispensabili per affermarsi nella competizione internazionale, valorizzare e difendere il lavoro, l'occupazione, il merito, la professionalità.
Più di 232.000 iscritti, una tradizione unitaria storicamente consolidata nella Filcem e nella Filtea, 31 contratti nazionali di lavoro che si rivolgono ad una platea di oltre 1.500.000 lavoratrici e lavoratori, un'organizzazione “a rete” su tutto il territorio nazionale che si articola nelle sue sedi regionali e territoriali con migliaia di Comitati degli iscritti, RSU e RLS in quasi tutte le imprese.
Otto i fondi di previdenza complementare (oltre 430.000 gli iscritti associati al 31 dicembre 2012) nei quali la Filctem è fonte istitutiva: Fonchim (chimici, farmaceutici), Previmoda (tessili, abbigliamento), Fopen (Enel e altre società elettriche), Fiprem (gruppo Montedison), Pegaso (imprese elettriche e gas-acqua degli Enti locali), Fondenergia (Eni, petrolio, aziende private del gas), Foncer (piastrelle, ceramica, refrattari), Fondogommaplastica (cavi elettrici, plastica, gomma).
Inoltre sono presenti due fondi intercategoriali: Fon.te (che ha recentemente acquisito gli artigiani chimici, ceramica, tessili ex Artifond) e Fondapi (settori Confapi), oltre a Cooperlavoro (cooperative e dipendenti Cgil).
Tre i fondi integrativi sanitari attualmente presenti che, sempre al 31 dicembre 2012, assistono più di 320.000 tra lavoratori in servizio, le loro famiglie, i pensionati: Faschim (per i lavoratori chimici, farmaceutici e affini), Fisde (per i lavoratori Enel e altre società elettriche), Fasie (energia e petrolio, gas-acqua).
Operativo dal 1 febbraio 2013 anche San.Arti, il fondo intercategoriale artigiani (nel nostro caso, aree chimica e tessile).
Due, infine, le esperienze presenti di associazioni sociali e assistenziali: l'Arca (Gruppo Enel) e il Fasen (Gruppo Eni) che, insieme, sfiorano i 90.000 assistiti diretti.
La FILCTEM, tramite la Cgil, è affiliata alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC–CSI), alla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e a due delle sue federazioni più rappresentative: Epsu (servizi pubblici), IndustriAll – European Trade Union (industria e manifatture) in Europa, rispettivamente Isp e IndustriAll – Global Union a livello internazionale.
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