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SUCCESSO NEL PADOVANO PER I 10 GIORNI DI MOBILITAZIONE CONTRO LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI

FIOM FIM UILM di Padova hanno tenuto quasi un centinaio fra assemblee fuori dai cancelli, presidi e volantinaggi per dare la massima visibilità alla mobilitazione nazionale contro lo sblocco dei licenziamenti.

La mobilitazione dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche veneti/e, che si concluderà oggi, ha avuto come capisaldi il no ai licenziamenti, la riforma degli ammortizzatori sociali, la difesa dell’occupazione, la risoluzione concreta e positiva delle crisi aziendali aperte, il vincolo degli investimenti del PNRR ad una occupazione stabile e ad un lavoro in salute e sicurezza e per impedire alle multinazionali e ai fondi di investimento di speculare e distruggere l’industria e il lavoro.

A partire dal 19 luglio 2021 nel padovano hanno scioperato i metalmeccanici e le metalmeccaniche di Elbi, Mini Gears, Nuova Lofra, Antonio Carraro, Carel Industries, Pavan, Almaviva, Maschio Gaspardo, Varem, Consorzio RFX, Komatsu, De Angeli prodotti, Arneg, Hiref, Dab, VDZ, Aluminium Die Casting, Guidolin, RiRi, Zilmet, All.co, Varisco, Malvestio, Parpas, Molex, Mita, Toffac, Parker, Carraro Drivetech, ZF.

Nella giornata di oggi (30 luglio 2021) hanno aderito all’ultima giornata di sciopero anche Hipe, Iamet, Ilve, Toffac, Tecnolaser, Ine, Pavan Gea, Parpas, Parker Hiross, Zilmet, Hidros, ZF.

Le organizzazioni sindacali territoriali sono pronte fin da ora a portare avanti ulteriori mobilitazioni a partire da settembre e, durante il mese di agosto, saranno in atto procedure di controllo delle attività delle parti datoriali in modo da monitorare e segnalare eventuali comunicazioni di licenziamenti di massa, come già avvenuto in alcune aziende metalmeccaniche in altre regioni italiane.

“Il Covid ha accelerato i processi di riorganizzazione e di accorciamento delle filiere produttive, nonché la scelta di multinazionali e altre aziende multilocalizzate di decidere come e dove produrre in funzione della strategicità dei territori. Per cui il non voler definire con i lavoratori e, dunque, con il sindacato da parte del governo e delle imprese un nuovo modello di sviluppo è il movente della nostra lotta che non avrà fine finché non conquisteremo il posto che ci spetta. Oggi il punto non è cercare la coesione sociale, ma è aprire un conflitto per ridare dignità e il giusto ruolo sociale a tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici.  Perciò queste non saranno né le prime né le ultime iniziative che intraprenderemo da qui ai prossimi mesi.” ha dichiarato Loris Scarpa, segretario generale della Fiom Cgil di Padova. 

“Nei lavoratori vi è la consapevolezza che lo sblocco dei licenziamenti, senza aver riformato gli ammortizzatori sociali e soprattutto non aver una riforma nei percorsi di ricollocamento, vi è il rischio di diventare disoccupati per lungo tempo. Ad oggi nel nostro territorio stiamo vivendo carichi di lavoro alto ma nei lavoratori è ancora viva la solidarietà a sostegno dei nostri colleghi che vivono vertenze di chiusure di multinazionali che vogliono delocalizzare solo per aumentare il loro profitto.” ha dichiarato Luca Gazzabin, segretario generale della Fim Cisl di Padova e Rovigo.

“Purtroppo il mondo della finanza sta comprando il nostro futuro, se non si arriva ad un vero piano industriale concordato fra Confindustria, governo e sindacati le vicende di questi giorni saranno sempre più frequenti.” ha dichiarato Davide Crepaldi, segretario generale della Uilm di Padova.

 

Fim Fiom Uilm Padova

30/07/2021

 

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