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Grande partecipazione alla manifestazione regionale di Vicenza a difesa del Sistema Sanitario Pubblico. Massiccia la presenza della Cgil di Padova

Una manifestazione con migliaia di persone, sicuramente ancora più partecipata rispetto a quella dell'anno scorso qui a Padova, la prima organizzata dal COVESAP (Coordinamento Veneto Sanità Pubblica) e che già aveva registrato un successo al di sopra di tutte le più rosee previsioni. Segno che il problema del depotenziamento della sanità pubblica è molto sentito e sempre di più sono i cittadini che ne sono consapevoli. Anche questa volta, oltre alle migliaia di partecipanti organizzati dalla Rete infinita di comitati del territorio che si occupano di sanità, molto massiccia è stata la presenza di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati chiamati dalla Cgil del Veneto - unico sindacato confederale ad aver aderito alla manifestazione - accorsi da ogni provincia della Regione, compresa quella di Padova dove a centinaia hanno raggiunto la città berica con il treno o i propri mezzi. 
 
"L'adesione a questa bellissima manifestazione - ha detto la Segretaria Generale della Cgil Veneto, Tiziana Basso - è stata un atto dovuto e convinto. Dobbiamo ringraziare le centinaia di associazioni e comitati che, riuniti nel COVESAP, l'hanno organizzata e per aver, ancora una volta, dato un segno tangibile del disagio che le cittadine e i cittadini del Veneto vivono di fronte a questa situazione. Dopo anni di definanziamenti e riduzione di personale, l'unico risultato raggiunto è stato un forte arretramento nell'organizzazione e nella prossimità delle strutture sanitarie, sia nell'accesso e nella qualità dei servizi e delle prestazioni, che nei tempi di attesa infiniti per ottenerli. Una situazione complessiva che spinge e costringe sempre più, anche in Veneto, a rivolgersi al settore privato, a sostenere costi sempre più alti e insostenibili, a rinunciare alla prevenzione, alle cure, all'assistenza".
 
"Davanti a tutto questo - ha proseguito Tiziana Basso - bisogna assolutamente cambiare rotta a tutti i livelli, sia nazionale che regionale, se vogliamo garantire l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e Prestazioni Sociali e rafforzare il sistema di prevenzione, la filiera dell'assistenza territoriale, domiciliare e residenziale, l'integrazione socio-sanitaria. Va cambiata la scelta di un ulteriore definanziamento del FSN, assunta nell'ultima Legge di Bilancio, e finanziare adeguatamente le misure previste dalla recente Legge Delega sulla Non Autosufficienza. Serve investire in un Piano straordinario di assunzioni e percorsi formativi per la copertura delle gravi carenze di organico, di medici specialisti, medici e pediatri di base, infermieri, operatori socio-sanitari, superando i vincoli e i limiti tuttora esistenti. Bisogna migliorare le condizioni di lavoro in tutte le strutture pubbliche e private, consentire l'accesso e la qualità delle cure e dell'assistenza, senza differenze e diseguaglianze territoriali e, soprattutto, arrestare la privatizzazione in atto della sanità per garantire a tutti il diritto alla salute".
 
"Il diritto alla salute - ha concluso la Segretaria della Cgil Veneto - si ottiene con la salvaguardia e il rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale, pubblico e universale. Sia chiaro che esso deve venire considerato una priorità per tutti, un investimento per tutta la comunità e non, come purtroppo avviene oggi, come una spesa da tagliare".
 
 
Il servizio di 7 Gold Telepadova sulla manifestazione di Vicenza
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