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Vertenza La nostra Famiglia. FP Cgil Padova e Cisl FP Padova e Rovigo: “Pronti ad andare in Tribunale”

Raffaela Megna e Alessandro Piovan: “La proposta de La nostra Famiglia è irricevibile: così finiamo dritti in Tribunale. La decisione di applicare il nuovo contratto della Sanità Privata a solo circa 400 dipendenti e quello delle RSA agli altri 1600 è svilente per la professionalità di quest'ultimi e mira solo a dividere i lavoratori”.

“L’avevano detto e lo hanno fatto. Vorrà dire che anche noi manterremo fede alle nostre parole. E vedremo dove sta la ragione”.

Non è certo stata la notizia che attendevano, quella giunta ieri ai rappresentanti delle Funzioni Pubbliche padovane di Cgil e Cisl, rispettivamente Raffaela Megna e Alessandro Piovan, quando sono stati avvisati dell'esito dell'incontro tra la direzione dell’Associazione La Nostra Famiglia e le delegazioni nazionali di CGIL CISL e UIL, nel corso del quale La Nostra Famiglia ha proposto una diversificazione nell’applicazione del contratto fra il personale che opera nelle strutture IRCCS (sostanzialmente chi fa ricerca) e il personale che opera in tutte le altre strutture di La Nostra Famiglia, compresa quella padovana che conta 47 dipendenti.

“Una proposta irricevibile – dicono i due sindacalisti padovani – che prevede, a livello nazionale, l'applicazione del nuovo contratto della sanità privata ai circa 400 ricercatori (con forte dilazione nei tempi sia dal punto di vista economico che giuridico) mentre per gli altri 1600 conferma il passaggio al Contratto delle RSA, quello che regola i dipendenti delle case di riposo, per intenderci. Case di riposo che, non a caso, soffrono di una vera e propria fuga degli infermieri, come si apprende spesso nei media, anche quelli locali e già questo la dice lunga sulla lungimiranza delle scelte de La Nostra Famiglia”.

“Ci opporremo, è chiaro – rincarano Raffaela Megna e Alessandro Piovan – e questo perché crediamo di avere delle solide basi legali per poterlo fare. Non si può applicare a chi lavora con i bambini lo stesso contratto di chi opera con gli anziani. Sono due ambiti che richiedono trattamenti terapeutici e competenze diverse. Nelle case di riposo le terapie mirano al mantenimento delle funzioni fisiche, cliniche e psichiche dei pazienti. A La Nostra Famiglia le terapie sono di tutt'altro tipo, decisamente più intensive perché puntano alla totale guarigione dei pazienti e questo perché, in maggioranza, sono bambini”.

"Rivolgiamo un appello – concludono Raffaela Megna e Alessandro Piovan – sia alla Regione Veneto, nella figura del Presidente Luca Zaia, che al Comune di Padova, in quella di Sergio Giordani. Li preghiamo di adoperarsi per la soluzione positiva di questa vertenza, impedendo la dissoluzione della storia di questa struttura a danno dei bambini che ogni giorno vengono assistiti. E questo perché, in ultima analisi, saranno loro le vittime delle scelte de 'La nostra Famiglia', perché con il cambio del Contratto, succederà che tutti quei professionisti che, negli ultimi anni, ne hanno creato l'ossatura se ne andranno a lavorare in strutture dove verranno pagati il giusto, lasciando il posto a professionisti di passaggio che rimarranno finché avranno l'opportunità di andare in altre strutture per gli stessi identici motivi dei primi. Insomma: Regione e Comune si battano per risparmiare ai bambini un

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