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Filt Cgil e Busitalia Veneto: incontro davanti al Prefetto Franceschelli

Andrea Rizzo: “Chiediamo un tavolo dove tutti gli attori interessati – istituzioni, dirigenti scolastici, Busitalia, organizzazioni sindacali – discutano su come affrontare la situazione quando riapriranno le scuole. Nel frattempo, l’Azienda provveda ad una maggior pulizia e sanificazione dei mezzi. Raccogliamo l'invito del Prefetto, in considerazione del periodo particolarmente difficile che stiamo attraversando, di sospendere la protesta in Busitalia. Ma se non avremo risposte ricominceremo”.

In seguito allo stato di agitazione indetto dalla Filt Cgil di Padova in Busitalia Veneto, nei giorni scorsi sono stati effettuati gli incontri previsti per il canonico tentativo di conciliazione: il primo confronto direttamente al tavolo con l'azienda, purtroppo risultato infruttuoso, l'altro in Prefettura alla presenza del Sig. Prefetto Renato Franceschelli. In questa sede la Filt Cgil ha esposto le ragioni dello stato di agitazione: alcune riconducibili alle problematiche derivate dalla perdurante situazione di emergenza prodotta dal covid19 e altre di natura contrattuale.

Se le questioni relative alle conseguenze organizzative da Covid, sono state sostanzialmente risolte con il dpcm del 3 novembre 2020 che di fatto ha messo gli studenti in didattica a distanza e modificato la capienza dei mezzi al 50% dei posti, restano tante le incognite su quel che accadrà nel prossimo futuro.

“Abbiamo chiesto al Prefetto – dice Andrea Rizzo, Segretario Provinciale della Filt Cgil Padova – un suo pieno e diretto coinvolgimento per la futura riapertura degli istituti scolastici, avviando un tavolo con tutte le istituzioni interessate, i dirigenti scolastici, Busitalia e le organizzazioni sindacali. A nostro parere, a scuole riaperte i problemi si presenteranno puntuali: dobbiamo evitarli agendo in anticipo. Servono orari differenziati, rafforzamento del servizio pubblico di trasporto e maggiore controllo da parte istituzionale. Inoltre, abbiamo chiesto maggiore pulizia e disinfezioni dei mezzi, soprattutto quelli dislocati nei depositi esterni che attualmente non godono di trattamenti di sanificazione costanti e ben programmati. E, infine, abbiamo insistito sulla chiusura del posto guida per una maggiore protezione degli autisti”.

Il Prefetto, ricordando che un tavolo era stato già aperto ma che per varie ragioni non si era proseguito nella discussione dei temi. ha fatto pressione perché Busitalia ponga maggiore attenzione alle disinfezioni dei mezzi, nel più scrupoloso rispetto delle direttive governative e regionali. Accanto a questo, sempre grazie alle sollecitazioni prefettizie, l'azienda si è impegnata a ridiscutere dell’integrazione - anche retrodatata - del fondo bilaterale erogato ai lavoratori per la riduzione del servizio, a fronte anche dei futuri stanziamenti di risorse statali e regionali.

“Sui temi di carattere contrattuale – ribadisce Andrea Rizzo – come da sempre chiediamo tre cose: la revisione delle forfetizzazioni sui tempi di rifornimento e sui ritardi (servizio), l'indennità per l'utilizzo degli autosnodati e servizio tram e una retribuzione adeguata agli Operatori di Esercizio neo assunti e Verificatori”.

“Secondo Busitalia – continua Rizzo – è tutto demandato alla trattativa nazionale a causa dell'impostazione del Contratto Collettivo Aziendale Busitalia. Noi non siamo d'accordo e alla segreteria nazionale della Cgil, in vista del rinnovo del CCAB, abbiamo inviato una richiesta: che quei punti siano oggetto di trattativa locale, con il coinvolgimento delle dirigenze sindacali regionali. L'Azienda, in effetti, anche grazie alla mediazione del Prefetto, ha dato disponibilità a discuterne, comunque nel rispetto di quanto previsto dal contratto aziendale”

“Infine – conclude Andrea Rizzo - in merito alla richiesta del Prefetto di tenere sempre un profilo responsabile, visto il particolare periodo che stiamo passando, la Filt Cgil, raccogliendo il suo invito, sospende la protesta, almeno fino al superamento di questa fase particolarmente difficile. Lo facciamo per senso di responsabilità, pur non fidandoci della parola data dai dirigenti aziendali. Nel frattempo, però, chiediamo che vi sia quanto prima l'apertura di un tavolo per portare in quell'ambito tutta la discussione dei temi sollevati e in cui far sentire la nostra voce. Se non dovessimo trovare adeguate risposte proseguiremo per la nostra strada”.

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